Con il singolo ‘Ballo’ Mudimbi torna sulla scena dopo un periodo fatto di ricerca e sperimentazione. Oltre che di silenzio social: la nostra intervista.

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Michel Mudimbi, in arte solo Mudimbi, torna a farsi ascoltare con il singolo Ballo, brano che a dispetto di un titolo che suona leggero è il frutto di una lunga riflessione che lo rende quasi enigmatico. Anche per questo motivo, parlare di ritorno per l’artista di San Benedetto Del Tronto significa più che mai raccontare di un viaggio che riparte a fronte di un percorso interiore che ha deviato, almeno per un po’, dalla sola musica.

Il mio nuovo singolo si intitola Ballo ed è una metafora. – ci racconta Mudimbi – Tutto il brano è piuttosto criptico e tratta fondamentalmente di un punto: confrontarsi con se stessi più che con gli altri e la società. In giro tutto è il contrario di tutto e se non è la tua quadra quella che ti stimola a fare meglio, allora rischi di impazzire cercando di seguire quella degli altri.”

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Una considerazione, questa, che accoglie una buona dose di autobiografismo. “In questo brano c’è qualcosa di autobiografico – continua l’artista – In generale, quando scrivo attingo a quello che mi circonda, nel linguaggio e nelle esperienze che ho fatto o visto.

Se ci deve essere un messaggio spero che sia quello di alzare un minimo livello critico che abbiamo verso quello che ci circonda. Diamo tutto per scontato mentre potremmo fermarci a fare anche solo un ragionamento in più.

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Mudimbi: da Sanremo a Ballo

Il grande pubblico ricorderà Mudimbi sul palco del Festival di Sanremo 2018, in gara fra le Nuove Proposte. “Ho impiegato un po’ di tempo dall’ultima uscita, circa un paio d’anni – ci spiega – Di questi, il primo è servito per fare il bozzolo. In realtà c’entrano poco l’arte la musica: è stato molto più personale. Ho avuto veramente bisogno di isolarmi e questionarmi sperando di trovare delle risposte su chi fossi, su cosa volessi fare e sul perché volessi farlo.”

Penso che l’esperienza de Il mago e quindi Sanremo mi abbiano lasciato molto, più di quanto in realtà pensassi, sia a livello umano e professionale sia dal punto di vista tecnico musicale. È stato un potenziamento.

“Dai Il mago a Ballo – continua Mudimbi – artisticamente c’è stata della ricerca, c’è stato un momento in cui non riuscivo ad ascoltare musica tantomeno farla. Ero realmente saturo per la quantità di musica che viene prodotta tutte le settimane non riuscivo ad ascoltarla. Quindi non centrava nemmeno il lavoro, era il piacere di ascoltare musica che avevo totalmente perso.

Mi sono fermato, anche nella scrittura, e non appena sono riuscito a riaccendere la fiammella c’è stata voglia di sperimentare. Ballo, per esempio, è prodotta con la mia voce: tutti gli strumenti che sentite sono fatti con i suoni nella mia bocca. Avevo voglia di mettermi alla prova e fare cose che non avevo mai fatto prima.”

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I social, il collettivo Banana e il nuovo videoclip

Il silenzio di cui parla Mudimbi è diventato anche social, con i suoi profili rimasti muti per lungo tempo. “Sono stato fermo dal dicembre 2018 – ci spiega – e inizialmente qualcuno mi criticò ma dovette ricredersi dopo un po’ di tempo. Ero sicuro di questa scelta perché sapevo che non volevo fare l’influencer di lavoro e non volevo stare sui social tutto il  tempo.

Una comunicazione vuota rischia anche di essere controproducente. Stare in quella vetrina mostrando cose che non hai non c’entra niente con la musica, quindi il silenzio è d’oro quando non hai niente da dire o non sai cosa dire. E ho capito tanto da questo silenzio.”

Ho passato la mia quarantena totalmente da solo ed è stata illuminante dal punto di vista personale invece dal punto di vista artistico sono stato in stand-by. Ma sicuramente questo lavoro di ricerca interiore si rifletterà nella mia arte. È solo questione di tempo.

Dal 10 luglio è disponibile anche il videoclip di Ballo, che vede impegnato il nuovo collettivo fondato dallo stesso Mudimbi. “Sono molto orgoglioso ed eccitato per questo video perché abbiamo messo in piedi una produzione, Banana, di sei elementi di San benedetto del Tronto. È il nostro primo lavoro ma inizieremo a girare video anche per altri e questo apre tutta una serie di nuove possibilità creative.

La trama del videoclip, senza fare spoiler, è una storia autobiografica che racconta di come sarebbe potuta andare la mia vita. Il futuro? – chiediamo infine – Per ora non ho ancora un’idea così chiara da potervene parlare però sicuramente sto scrivendo.”

Foto di Roberto Graziano Moro da Ufficio Stampa Valentina Aiuto