La nostra intervista ad Andrea Piovan, attore, doppiatore e voce dei servizi di Non è la D’Urso. Andrea ci racconta le sfide del suo lavoro.

“C’è una storia che racconto sempre. Le mie zie si travestivano da suore per uscire di casa e poi, dopo 100 metri, si toglievano tutto per andare in discoteca. L’idea di trasformarsi mi ha incuriosito. Mio padre invece era un ex pugile e da lui ho preso il ritmo e l’improvvisazione. Quindi, un po’ grazie alle zie e un po’ grazie a mio padre, ho fatto tesoro di questi insegnamenti che sono poi stati utili nel mio percorso teatrale e nella tecnica della maschera neutra. Non si vede mai l’attore, ma l’interpretazione di un colore o del movimento di un animale. Interiorizzare è la parola giusta“.

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Andrea Piovan inizia così a raccontarci del suo mestiere: attore e doppiatore, Piovan ha curato la narrazione italiana dei documentari BBC (tra cui anche l’evento Planet Earth 2), di moltissime campagne pubblicitarie e di canali sportivi, passando per le campagne social, il doppiaggio di personaggi di alcuni dei video game più conosciuti per arrivare al mitico Capo di Art Attack. Ultimamente è diventato celebre sui social, perché la voce dei servizi di Non è la D’Urso è proprio la sua.

“Amo fare Non è la D’Urso – ci rivela – perché è una via di mezzo tra tragedia greca e melodramma. Sudo da matti perché abbiamo 15-20 servizi a puntata, ma è un’emozione continua, un continuo cambio di ritmo. Spero che tutte queste cose arrivino anche a chi guarda. Al di là degli argomenti che sono molto delicati e sono terreno degli autori, io ho il dovere di dire la verità attraverso il gioco. Con gli autori abbiamo preso ispirazione dai trailer americani, con quella voce molto deep. Dovevano fare un casting, ma quando ho proposto loro questo tipo di voce mi hanno subito preso”.

“Se la gente, attraverso la mia voce, riesce a immaginare io ho raggiunto lo scopo. Posso essere il bang, il qui e ora. – ci spiega Piovan – Tutti dicono che il doppiaggio è essere bravi tecnicamente e sicuramente è vero, ma devi avere anche una vita interiore, devi essere pronto a essere qualcun altro”.

Intanto, Andrea si prepara a un nuovo progetto che sta curando con Manuela Ronchi di Dema4 e che nulla ha a che vedere con la televisione: “Stiamo sviluppando un progetto un po’ bizzarro in quest’era in cui si preferisce ascoltare un libro piuttosto che leggerlo – commenta – stiamo lavorando sul racconto della storia delle aziende. Vogliamo narrare la storia di un’azienda attraverso il podcast e poi stiamo cercando di dare forza al progetto raggruppando varie voci di doppiatori famosissimi che faranno parte del nostro team”.