La nostra intervista a Giovanni Truppi, che ci racconta ‘5’, il nuovo EP che fonde musica e fumetto uscito il 31 gennaio 2020.

Il 31 gennaio è uscito 5, l’EP di Giovanni Truppi che ‘rivisita’ cinque brani dell’album Poesia e Civiltà insieme a amici e colleghi e che porta nel mondo del cantautore anche il fascino del fumetto. Con Calcutta canta Mia, con Niccolò Fabi Conoscersi in una situazione di difficoltà e con La Rappresentante di Lista Truppi reinventa Due Segreti. L’EP contiene poi due inediti, Procreare con Brunori Sas e Il tuo Ultimo Numero di Telefono. 5 va però ben oltre il concetto di rivisitazione, dato che – come anticipavamo – Giovanni Truppi ha scelto di accompagnarlo con un fumetto dall’omonimo titolo (edito da Coconino Press) e realizzato da sei differenti disegnatori: Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico per Mia, Cristina Portolano per Conoscersi in una situazione di difficoltà, Pietro Scarnera per Due segreti, Mara Cerri per Procreare e Zuzu per Il tuo numero di telefono.

Ciao Giovanni, volevo capire innanzi tutto come nasce 5, che possiamo considerare alla fine un progetto multimediale.
Nei mesi che sono seguiti alla pubblicazione di Poesia e civiltà mi sono venute un po’ di idee e una aveva a che fare con i fumetti. Avevo pensato di proporre l’album ad alcuni fumettisti per farne un libro. Ne avevo parlato con Cristina Portolano che, oltre a essere una delle autrici di questo libro, è anche un’amica e una collaboratrice fidata. Ha curato lei la copertina di Giovanni Truppi. L’idea le era piaciuta e ho iniziato a parlarne con Coconino che conoscevo per altre vie. Nel frattempo avevamo cominciato a pensare alla possibilità di far uscire due canzoni, che sono i due inediti contenuti in 5. Erano rimaste fuori dalla lavorazione di Poesia e Civiltà ma io continuavo a sentirle molto legate a questo disco. Mi sarebbe spiaciuto se fossero uscite in un prossimo lavoro, perché credo appartengano a questo mio ciclo artistico.

Come hai scelto gli artisti con cui collabori in questo EP?
Per fortuna, sono artisti che mi piacciono molto e con cui c’è un rapporto di stima reciproca. Li ho coinvolti per poter provare a rivedere insieme alcune canzoni di Poesia e Civiltà. Si è parlato molto della parte politica e sociale di questo disco, meno di quella sentimentale che in realtà è una buona metà del progetto. Ho colto l’occasione per raccogliere le canzoni d’amore che avevo scritto per questo album e per farle andare in giro in un altro modo.

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Avrei voluto chiederti quale fosse stato il criterio di scelta delle canzoni da reinterpretare, ma mi hai già risposto…
I motivi sono tanti, poi ovviamente ho scelto anche in base agli artisti che sono stati coinvolti. Ognuno di loro ha espresso delle preferenze sulle canzoni. Direi che è stato un lavoro collettivo e anche la scelta è stata in parte collegiale.

Mi intriga molto l’idea di poter rappresentare una canzone con un fumetto. Tu hai dato delle linee guida ai fumettisti?
In realtà non ho fatto niente. Ho lasciato carta bianca, è un lavoro dei disegnatori coinvolti. Ci siamo confrontati almeno un minimo, ma è un lavoro totalmente loro. Sul legame tra fumetto e canzone, a posteriori penso che il fumetto sia una forma d’espressione che – soprattutto dal punto di vista autorale – ho scoperto da poco, ma se ci penso tutti i miei dischi hanno una copertina disegnata. Forse inconsapevolmente aveva già una porta aperta su questa forma d’espressione, ma non me ne rendevo conto. Fumetto e musica sono due forme d’arte che hanno molte cose in comune, sono considerate arti minori rispetto alle arti principali e sono entrambe legate alla contingenza. Sono forme d’arte molto veloci.

Cosa hai pensato la prima volta che hai visto i disegni?
Mi sono molto emozionato. È stato molto emozionante e lo è stato ancora di più vedere tutte queste cose venire alla luce insieme. È bellissimo il lavoro che ognuno di loro ha fatto, ma credo che l’insieme sia molto suggestivo perché hanno stili molto diversi tra loro. Sono molto contento.

In questo mi ricollego alla copertina di 5, in cui ci sono cinque tuoi ritratti…
Non è un’idea mia, ma di chi ha curato la copertina e l’artwork del libro. In realtà si tratta di una serie di ritratti, ma essendo le canzoni solo cinque, siamo partiti dalla stessa immagine fotografica della mia faccia e sono stati montati insieme i vari disegni.

Molto bella, devo dire!
Grazie, spero non faccia paura.

Assolutamente. Volevo chiederti qualcosa dei live, come è andata finora?
La dimensione dal vivo è la prima cosa a cui penso. La band è bellissima, sono cinque musicisti eccezionali per me. È stato un valore aggiunto a questo disco e non credo di essere il solo ad avere questo pensiero. Ho avuto l’impressione che la risposta delle persone fosse molto intensa.