Nell’ambito di MIA Photo Fair BNP Paribas, Bocconi Art Gallery (BAG) di Milano ospita INSIGHT, mostra di Lorenzo Castore curata con Caroline Benichou. L’esposizione raccoglie 20 opere che esplorano l’approccio trasversale dell’artista alla fotografia, tra formati diversi, giochi di luce e movimenti che catturano presenze e assenze.
“Questo ha molto a che fare con una sete di vivere legata a un’irresistibile attrazione per il mistero”, dichiara Castore, descrivendo la sua pratica come un viaggio viscerale nel presente, teso verso l’immateriale. Nato a Firenze nel 1973, vive la fotografia come un strumento per catturare l’essenza del presente, in bilico tra reale e spirituale.
“La fotografia è il mezzo che mi permette di essere il più visceralmente nel presente alla ricerca di qualcosa di segreto, di cui non so parlare e che so ancora meno spiegare”, afferma. La mostra INSIGHT vuole riflettere proprio questa tensione, con opere che spaziano da polittici a immagini singole, tutte caratterizzate da un’urgenza di avvicinarsi ai soggetti.
Le opere come mappe di un atlante personale
Le fotografie di Castore non impongono narrazioni, ma evocano emozioni attraverso la luce, il movimento e i corpi, creando un dialogo tra il tangibile e l’immaginario, la tenerezza e un’istintiva animalità. I polittici di INSIGHT sono il cuore della mostra, raccontando “spazi fisici interiori e dell’universo emotivo a cui si riferiscono”, come spiega Castore.
Ecco, allora, “case che non esistono più (…) che ho conosciuto per varie ragioni. Sono state vissute e poi abbandonate, sono case che ho frequentato o solo visitato, case di amici, familiari o sconosciuti”. Opere che mappano un atlante domestico occidentale, dove ogni casa rappresenta un mondo interiore, intrecciato alla memoria collettiva.
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Un’esigenza espressiva che diventa urgenza. “Dopo un’infanzia movimentata, segnata da continui cambiamenti di casa e contesto, e un’adolescenza guidata dal bisogno ossessivo di trovare la mia strada, un giorno, all’inizio degli anni ’90, mi sono imbattuto nella fotografia”, racconta Castore.
Da allora, la sua pratica si è concentrata su progetti a lungo termine, dove memoria e incontri casuali si fondono. “Attraverso la fotografia cerco di lasciare tracce di una presenza fatta di incontri e momenti nel presente, attraverso i quali cerco di costruire un senso di appartenenza senza tempo”, conclude l’artista.
Immagini da Ufficio Stampa