La musica è il tema che Greenpeace ha scelto per il proprio calendario 2020. A sostegno dell’associazione sono schierati da sempre artisti come Gianna Nannini, Noemi e Piero Pelù.

È la musica il tema portante del calendario di Greenpeace per l’anno 2020. Il giro del mondo si muove, dunque, fra paesaggi da proteggere e habitat naturali mozzafiato accompagnati dalle sette note. Ogni mese, infatti, regala alcuni racconti su celebri collaborazioni di artisti italiani e internazionali che insieme hanno lasciato un segnato importante.

Perché questa scelta? Perché la musica è da sempre nel DNA di Greenpeace, nata proprio da un concerto. Era il 1970 quando nel mese di ottobre a Vancouver suonarono insieme Joni Mitchell, James Taylor e Phil Ochs, uniti per sostenere la missione pacifista della nascente associazione.

A quella prima tripletta di artisti si sarebbero aggiunti, negli anni, tanti altri musicisti: U2, Radiohead, REM e Eurythmics per citare solo alcuni nomi. Anche nel nostro Paese, la musica ha dato man forte a Greenpeace che ha potuto contare in special modo sulla rocker italiana Gianna Nannini.

Nel 1995 la senese, infatti, schierò contro i test atomici nell’Oceano Pacifico prendendo parte a un blitz e regalando un concerto improvvisato all’Ambasciata francese di Roma. Alla musicista si sono poi affiancati anche altri colleghi come Noemi, Piero Pelù, Luca Barbarossa e Vinicio Capossela. Senza dimenticare Ludovico Einaudi che per Greenpeace si è esibito su una piattaforma galleggiante alle isole Svalbard.

Il calendario 2019 è acquistabile al costo di 15 euro sul store online ufficiale.