Nel nuovo NYX Hotel Rome arte e design si fondono in un progetto visionario. Tra le sorprese, l’opera ritrovata di Nerone Ceccarelli durante il restauro.

Manca ancora un po’ all’apertura ufficiale (che avverrà nell’estate 2025), ma intanto il nuovo NYX Hotel Rome by Leonardo Hotels ha svelato in anteprima alla stampa la sua personalità. Ci sarà tantissima arte, e la si può già ammirare tra le sale in costruzione: gli artisti sono già attivi, dipingono le pareti della hall o creano mosaici, ma c’è anche la grande opera (rinvenuta in loco) di Nerone Ceccarelli, risalente agli anni ‘70.
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Del resto, il dna di NYX Hotel è proprio quello di unire al piacere di sentirsi a casa l’esclusività di poter ammirare opere d’arte, come accade nel fratello milanese.
«Con grande orgoglio presentiamo l’entusiasmante progetto del NYX Hotel Rome poche settimane prima dell’apertura. – afferma Raphael Carmon, Country General Manager Italy & France Leonardo Hotels – Il nostro obiettivo per il mercato italiano è continuare a presidiare le principali città d’arte e business, mantenendo un focus sul segmento urbano e sulle destinazioni che uniscono vocazione turistica e potenziale business travel e MICE».
«Il NYX Hotel Rome si inserisce in questo percorso – continua – e contribuirà alla ulteriore crescita di Leonardo Hotels in Italia nel 2025 e negli anni a venire, rendendo più concreta la previsione di fatturato di 60 milioni di euro per l’anno in corso, considerando gli hotel esistenti e le new entry».

Dall’ex Hotel Cicerone al NYX Hotel Rome: una rinascita architettonica
NYX Hotel Rome – a pochi passi da Castel Sant’Angelo e dal Vaticano – sorge sulle ceneri dell’ormai ex Hotel Cicerone. Un edificio storico che ha richiesto un’immensa opera di restauro affidata a Andreas Neudahm, Interior Designer ufficiale di tutte le strutture Leonardo Hotels, e allo Studio Michaelides, fondato nel 1957 e con sede a Milano. «Come già vedete dalla lobby – ci dice subito Neudahm – il concept dell’hotel è che le persone sentano di tornare a casa, anche solo per una notte. Il NYX Hotel Rome è però un hotel che parla anche di design e arte».
Un open space all’ingresso e poi – sempre al piano terra – il ristorante Tullia (dal nome della figlia di Cicerone) e un open bar (il Clash Restaurant & Bar), questi ultimi aperti anche alla clientela esterna. Non mancano diverse conference room e un cortile interno dotato di piscina decorativa: «Per tutti coloro interessati all’arte e all’architettura – precisa Andreas – sarà bello anche di notte». 324 camere – distribuite su otto piani – completano un quadro già chiaro, anche se solo abbozzato.

«All’inizio – racconta l’Ing. Niky Dimitra Michaelides – ci siamo trovati in questa sala brutta, chiusa e anche un po’ maleodorante. Andreas mi dice Apriremo tutto. E lì è iniziata la nostra follia, la nostra corsa folle. Abbiamo seguito un concetto bellissimo, l’hotel si è aperto, abbiamo portato dentro la luce. Per un ingegnere non è chiaro come si possa ingrandire una stanza. Noi abbiamo cambiato la facciata, inserendo nuove vetrate».
Quella che doveva essere «una piccola ristrutturazione» si è trasformata in una completa e totale rinascita, anche nel nome della sostenibilità ambientale. L’edificio è infatti in fase di certificazione Green Building e si impegna a rispettare i criteri della Tassonomia EU, con l’obiettivo di ottenere la certificazione BREEAM al livello Very Good.
Un ponte tra la Roma storica e il design contemporaneo
L’edificio – soggetto alla Sovrintendenza capitolina per il suo valore storico – ha richiesto anche l’intervento di Fabrizio Capolei di Studio 3C+t. Uno studio romano, più avvezzo alla burocrazia della capitale. «Abbiamo cercato di reinterpretare un edificio non antico, ma storicamente importante. – dice Capolei – Fu ispirato dallo stile Moretti, prima ancora delle Torri a Piazzale Flaminio. Era un edificio noto come l’albergo della Roma del calcio, quindi anche nell’occhio del ciclone. Aveva un’architettura importante per quel periodo, per cui abbiamo voluto fare un intervento di restauro critico, modificando la facciata per soddisfare i requisiti di illuminazione e climatici. È un intervento di rigenerazione urbana».

Un hotel ricco di arte
L’architettura e la storia hanno giocato il loro ruolo in passato, e ora tocca al design e all’arte contemporanea. Il NYX Hotel Rome ospiterà vernissage, senza dubbio, ma sarà esso stesso un’opera a tutti gli effetti. Questo aspetto è stato in particolare affidato a Spazio Taverna (invitato da Iris Barak, NYX Curator), che ha selezionato otto artisti under 40 — romani o profondamente legati alla capitale — invitandoli a concepire ogni opera della collezione NYX come un intervento site-specific, capace di dialogare con l’architettura dell’hotel e con il tessuto urbano circostante. Gli artisti coinvolti sono: Kim Isul (in partnership con Ceramiche Marca Corona), Giulia Mangoni (in collaborazione con lo studio di architettura DL-ARCH), Cecilia Caporlingua, Lihi Turjeman, Genuardi & Ruta, Diego Miguel Mirabella e Federica Di Pietroantonio.

«Quando siamo arrivati qui per il primo sopralluogo – spiega Marco Bassan – l’Hotel Cicerone era pieno di immagini del Colosseo, dei Fori Imperiali. I romani amano vedere Roma sia dentro che fuori, in qualsiasi momento. Per noi aveva più senso che, dentro l’hotel, si percepisse la sensazione di un film diverso. Abbiamo comunque invitato artisti che hanno un rapporto con la città di Roma, anche se non sono tutti romani. Soprattutto artisti con una carriera internazionale, che appartengono al panorama dell’arte contemporanea. Al momento sono otto gli artisti confermati, ma ce ne saranno altri che sveleremo più avanti. E ogni artista invitato ha interpretato con un intervento site-specific questa idea di architettura e spazio, come fece l’autore dell’opera che abbiamo ritrovato. Abbiamo portato questa idea nella contemporaneità: non più spazio architettonico, ma spazio mentale, della natura, spazio intimo. Una visione contemporanea».
Gli artisti e le opere site-specific del NYX Hotel Rome
Qualche dettaglio in più, l’opera della coreana Kim Isul è una «parete muraria di quasi 9 metri – dice Bassan – Abbastanza imponente, anche se ora ne vedete solo un pezzetto». «Sugli ascensori – continua – ci saranno dei frontoni rinascimentali con dei bassorilievi realizzati da Genuardi & Ruta, due artisti siciliani che hanno un rapporto molto stretto con la città e conoscono il tema della classicità letta in maniera contemporanea. Forse il lavoro più imponente sarà fatto nelle cinque colonne della lobby, con gli interventi di Diego Miguel Mirabella che realizzerà dei mosaici. Costruirà alcuni pattern che si intrecciano a parole, applicati direttamente all’architettura dello spazio».

«Nella zona ristorante, Giulia Mangoni interpreterà due sedie NYX, visto che ogni hotel ha le proprie. Cecilia Caporlingua si occuperà di fare una quadreria ispirata a Cicerone, mentre Lihi Turjeman, con un dittico, interpreterà anche lei il senso di classicità. Un senso diverso da quello che ci aspettiamo di trovare a Roma, che è fatta anche di contemporaneità. Il grande PVC verrà infine sostituito con un’opera digitale di Federica Di Pietrantonio e prevediamo di fare altri inserimenti lì per dare una sorta di shock visivo una volta che si accede allo spazio successivo».
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L’opera ritrovata di Nerone Ceccarelli: un messaggio per il futuro
Infine, il grande protagonista artistico: davanti ai nostri occhi, il team del nuovo e prossimo NYX Hotel Rome svela un’opera – recuperata durante il restauro – di Nerone Ceccarelli. Lo scultore – fondatore del Gruppo NP2 – realizzò quest’opera circa 50 anni fa come reazione all’alienazione tipica dei luoghi pubblici e moderni in cui tutto svanisce (e tutto corre). Era un invito, all’epoca, a fermarsi e soffermarsi. Ed è in quest’ottica che il nuovo NYX Hotel Rome ha interpretato la propria vena artistica e strutturale: un ponte tra passato e futuro, trasformando ciò che fu in ciò che sarà.
