La Sardegna celebra il riconoscimento delle sue tombe preistoriche entrate nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Tutti i siti.
Le domus de janas – note anche come “case delle fate” scolpite nella roccia della Sardegna preistorica – entrano ufficialmente nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. La decisione, annunciata a Parigi dal Comitato UNESCO, corona un percorso iniziato nel 2018 dal Centro Studi “Identità e Memoria” (Cesim). Impegno portato avanti con la Regione Sardegna, il Ministero della Cultura e numerosi comuni sardi, con Alghero capofila.
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“L’ingresso delle domus de janas nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO rappresenta un riconoscimento di straordinaria importanza per la Sardegna e per l’intera Italia”, dichiara la presidente della Regione Alessandra Todde. Sempre dalla nota ufficiale della Regione Sardegna leggiamo: “È un traguardo storico che rafforza il senso di appartenenza delle nostre comunità e apre nuove opportunità di crescita. Dallo sviluppo di un turismo culturale sostenibile alla creazione di occupazione, fino alla valorizzazione dei territori più interni e delle giovani energie locali”.

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Un patrimonio unico al mondo
Le domus de janas sono tombe preistoriche risalenti al Neolitico e all’Età del Rame, testimonianza della ricca civiltà prenuragica sarda. Con circa 3.500 siti sparsi nell’isola, di cui 210 decorati con simboli rituali, queste strutture rappresentano un patrimonio archeologico unico. “Con la loro diffusione capillare e la ricchezza simbolica di molti siti decorati, le domus de janas testimoniano un’identità culturale profonda, oggi finalmente riconosciuta a livello internazionale”, aggiunge Todde.
Il progetto, curato dal Cesim sotto la guida della professoressa Giuseppa Tanda, è stato riconosciuto come sito seriale Arte e architettura della Sardegna preistorica. “Le domus de janas sono una testimonianza di valore inestimabile della Sardegna preistorica. E devono essere valorizzate al massimo perché diventino un attrattore socioeconomico per l’intera isola”, commenta l’assessora regionale dei Beni Culturali, Ilaria Portas.

Quali sono i siti archeologici a naturalistici riconosciuti dall’UNESCO
Di seguito l’elenco completo dei siti archeologici e naturalistici inseriti nel progetto UNESCO sono:
- Necropoli di Anghelu Ruju (Comune di Alghero)
- Necropoli di Puttu Codinu (Comune di Villanova Monteleone)
- Necropoli di Monte Siseri / S’Incantu (Comune di Putifigari)
- Necropoli di Mesu e Montes (Comune di Ossi)
- Necropoli di Su Crucifissu Mannu (Comune di Porto Torres)
- Domus de janas dell’Orto del Beneficio Parrocchiale (Comune di Sennori)
- Domus de janas della Roccia dell’Elefante (Comune di Castelsardo)
- Parco dei Petroglifi (Comune di Cheremule)
- Necropoli di Sant’Andrea Priu (Comune di Bonorva)
- Necropoli di Sa Pala Larga (Comune di Bonorva)
- Necropoli di Los Forrighesos (Comune di Anela)
- Necropoli di Ispiluncas (Comune di Sedilo)
- Necropoli di Mandras / Mrandas (Comune di Ardauli)
- Necropoli di Brodu (Comune di Oniferi)
- Necropoli di Istevene (Comune di Mamoiada)
- Parco Archeologico di Pranu Mutteddu (Comune di Goni)
- Necropoli di Montessu (Comune di Villaperuccio)
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