Un polmone cibernetico che trasforma i dati in suono e luce: l’opera ‘pneumOS’ di Oriana Persico rappresenta l’Italia all’Expo 2025 di Osaka.

Un polmone cibernetico che respira come un organismo vivente. Un corpo-sonoro che trasforma i dati sull’aria in vibrazioni e musica. Un’installazione che ci invita a sentire, più che a guardare. Si chiama pneumOS l’opera firmata da Oriana Persico che rappresenterà l’arte contemporanea italiana al Padiglione Italia dell’Expo 2025 di Osaka. Un’opera interattiva, sensoriale, datapoietica. In una parola: viva.

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Frutto di due anni di ricerca e di una rete transdisciplinare di artisti, ricercatori e ingegneri, pneumOS nasce come macchina per l’empatia e la relazione. Un’opera che, spiega Oriana Persico, artista e direttrice del centro di ricerca HER She Loves Data, vuole «renderci senso-abili ai fenomeni complessi dei nostri ecosistemi. Mi auguro che il respiro di pneumOS contribuisca a sviluppare la nostra capacità di sentire e che questo sentire ci tocchi, trasformandosi in nuovi comportamenti e stili di vita».

Un organismo che respira con noi: pneumOS di Oriana Persico a Expo 2025

A metà strada tra un polmone umano e uno strumento musicale, pneumOS è composto da due apparati principali: uno respiratorio, con un diaframma robotico che simula il respiro umano, e uno fonatorio, fatto di cinque membrane sonore che agiscono come corde vocali. I dati raccolti dai sensori sulla qualità dell’aria nella città di Ravenna (dove l’opera ha preso vita) vengono tradotti in movimenti e suoni. Se l’aria è pulita, l’opera emette sonorità eteree e movimenti lenti. Se è inquinata, i suoni si fanno gravi, frenetici, inquieti. Il risultato è una grammatica del respiro che si fa esperienza sensibile, invitando chi osserva – o meglio, chi ascolta – a entrare in relazione con ciò che respira, dentro e fuori di sé.

Ma non è tutto: in vista dell’Expo, l’opera si arricchisce di un ulteriore elemento espressivo – la luce. Un anello di led reagisce ai dati in tempo reale, creando una danza luminosa che accompagna suoni e movimenti, arricchendo la grammatica dell’opera e amplificandone l’impatto emotivo.

Un’ecologia dei sensi

In un mondo saturo di immagini, pneumOS sceglie il suono come linguaggio primario. Secondo l’approccio dell’opera, infatti, il suono rappresenta una delle prime esperienze sensoriali dell’essere umano, ancora prima della vista. A differenza dello sguardo, che isola e analizza, il suono avvolge, immerge, coinvolge l’intero corpo in un’esperienza tridimensionale e tattile, simile a quella dell’acqua. È proprio attraverso il suono – e non attraverso lo spettacolo visivo – che pneumOS costruisce un’estetica del sentire.

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È un approccio che ribalta la spettacolarizzazione dei dati. Davanti a pneumOS, non siamo spettatori ma partecipanti. L’opera non ci bombarda di numeri o grafici sull’inquinamento, ma ci coinvolge in un’esperienza diretta e poetica: un altro respiro, un’altra vita, un’altra possibilità.

Dall’arte alla cittadinanza attiva

L’ambizione di pneumOS non si ferma alla fruizione artistica. L’opera è costruita su un’architettura open source, pensata per essere replicata, trasformata, evoluta da altre città e comunità. Ravenna è solo la prima: l’obiettivo è creare una rete di organi urbani che respirano insieme alle persone, generando consapevolezza ecologica e nuove forme di partecipazione civica.

«Vogliamo che ricercatori, artisti, scuole e cittadini possano non solo fruire dell’opera, ma contribuire alla sua crescita», racconta Stefano Colarelli, informatico e fondatore dell’iniziativa Educational.City/Hi-storia. «Immaginiamo pneumOS come un medium didattico capace di promuovere l’apprendimento STEM e stimolare la sensibilità ecologica».

Anche il mondo della robotica guarda con interesse all’opera. Stanislao Grazioso, CEO di Herobots srl e ricercatore della Federico II, spiega: «Da ingegneri cerchiamo di replicare il comportamento della natura con materiali flessibili. Oriana ci è arrivata da un’altra strada, quella dell’arte, ma il risultato è sorprendentemente simile: un polmone artificiale che, invece di misurare, ci fa sentire».

Una dedica e una visione: pneumOS di Oriana Persino a Expo 2025

pneumOS è dedicata a Salvatore Iaconesi, artista e compagno di Oriana Persico, con cui ha fondato il duo AOS – Art is Open Source. Scomparso nel 2022, Iaconesi è stato uno dei pionieri dell’arte dei dati in Italia. Questa opera ne raccoglie l’eredità poetica, politica e visionaria, portandola sulla scena globale.

All’Expo di Osaka, pneumOS dialogherà con l’Atlante Farnese, e con opere di Leonardo, Caravaggio, Tintoretto. Un ponte tra passato e futuro, tra l’arte che racconta l’umano e quella che ci interroga sull’umano che vogliamo diventare. Perché, come conclude Oriana Persico: «È tempo di liberare i dati dal dominio dell’uso e dell’estrazione, e imparare a concepirli come artefatti culturali, esistenziali ed estetici. È tempo di respirare, insieme».

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