Intervista alla soprano Carly Paoli: quando la musica abbatte barriere e apre cuori
Di fronte ad un pubblico che cerca bellezza e speranza, Carly Paoli non è semplicemente una cantante lirica, ma una narratrice di emozioni. Una show-woman che trasforma ogni performance in un viaggio attraverso la fusione di musica, danza e teatro che diventano un’esperienza che tocca l’anima.
«Mi sento più una show-woman che una cantante lirica» mi racconta Carly durante la nostra intervista. Non potrebbe essere altrimenti visto il suo percorso artistico. Dai Fori Imperiali di Roma, dove ha celebrato il Giubileo di Papa Francesco, a Palazzo Vecchio a Firenze a fianco di Andrea Bocelli, fino al duetto con José Carrera. Ogni tao della sua carriera racconta la storia di un’artista che ha fatto della versatilità la sua firma distintiva.
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L’arte di dipingere con la voce
«Durante i miei concerti, cerco di portare il pubblico a viaggiare con me in quel momento» spiega Carly Paoli. Ed è questa la sua arte: dipingere con la voce, che Papa Francesco definì quella di un angelo, paesaggi emotivi dove il pubblico può rifugiarsi, anche per il solo tempo di un concerto. Così come i pittori usano colori e pennellate, la cantautrice britannica usa orchestra, abiti e ogni dettaglio scenico per creare «un’atmosfera dove la gente possa scappare in un altro mondo»
Cresciuta con il mito dei grandi musical di Hollywood – Gene Kelly, Judy Garland – Carly ha sempre avuto ben presente che al sua arte non poteva limitarsi alla tecnica vocale. «Da piccola avevo una voce più grande del mio corpo – ricorda sorridendo – amavo cantare ma amavo anche ballare». Così accanto agli studi al Conservatorio, ha coltivato la danza, il tip tap, costruendo piano piano un suo personaggio artistico, completo e coinvolgente, capace di passare da un’ario di Puccini ad un pezzo in cui si può ballare.
Il linguaggio universale delle emozioni
La musica per Carly Paoli è un linguaggio che non ha bisogno di traduzione». Anche se non capisci il testo, puoi capire se è doloroso o gioioso. Ti entra nel cuore come nient’altro può fare.» È la forza dei compositori che hanno scritto quelle note, la loro capacità di codificare emozioni universali in sequenze sonore che parlano a chiunque ovunque.
Non sorprende quindi che Carly abbia scelto di duettare con il tenero americano David Phelps su ‘I Believe’, brano scritto come messaggio di speranza per i soldati che combattevano nella guerra di Corea. «Le parole ti toccano il cuore ancora oggi. ‘Io credo che ogni goccia di pioggia fa crescere un fiore, ogni volta che sento un bambino appena nato piangere.. perché io credo’. È un messaggio di cui il mondo ha bisogno adesso”.»
Presto tornerà a Galatina per la nuova edizione del’ Carly Paoli and Friends’, giunto quest’anno alla sua seconda edizione; un kermesse che ha visto esibirsi al suo fianco artisti di fama internazionale.
Credi foto Fabrizio de Blasio via ufficio stampa dell’artista