La GNAMC di Roma ha ospitato ‘The Art Film Fest 2025’ che ha premaito ‘Wind’s Heritage di Nasim Soheili’. Riconoscimenti a Tedeschi, Sacconi, Contell e menzione speciale a Preziosi.
Roma si conferma capitale del dialogo tra cinema e arte con la seconda edizione di The Art Film Fest (TAFF). Nella serata di martedì 23 settembre si è, infatti, svolta a Roma la cerimonia di premiazione della rassegna dedicata al documentario d’autore condotta da Guido Talarico (editore e direttore di Inside Art) e Renata Cristina Mazzantini (direttrice della GNAMC – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea). Un evento che ha trasformato la in un palcoscenico multidisciplinare.
L’articolo continua più sotto

La nostra newsletter bisettimanale dedicata al mondo dell’arte e della cultura
«Al pari di tanti musei internazionali – sottolinea Renata Cristina Mazzantini, direttrice del museo romano – la GNAMC è orgogliosa di ospitare una manifestazione che valorizza il documentario come strumento di produzione culturale. La straordinaria partecipazione della prima edizione ha dimostrato l’interesse del pubblico e la vocazione multidisciplinare del museo».
A farle eco sostenendo il medesimo punto di vista, Talarico. «The Art Film Fest colma un vuoto e rimette Roma al centro degli scambi artistici internazionali. I premi guardano non solo alla qualità ma anche alla capacità delle opere di parlare a un pubblico ampio, portando con sé un respiro autenticamente globale».

Il tema della memoria e i film premiati
Il tema della memoria – culturale, storica, personale e intima – ha guidato la selezione tra centinaia di opere, premiando narrazioni che trasformano il passato in strumento di crescita. A guadagnarsi il primo posto è stato Wind’s Heritage di Nasim Soheili, reportage che esplora le radici dell’antico Iran attraverso i mulini a vento, denunciando la negligenza verso il patrimonio culturale. Il film pone la memoria come responsabilità collettiva, un monito contro l’oblio.
Secondo posto per Lucrezia e Joseph Beuy di Pierparide Tedeschi, che ricostruisce la vita di Lucrezia De Domizio Durini attraverso il suo sodalizio con Joseph Beuys, restituendo la memoria di un’epoca che ha segnato l’arte contemporanea. Terzo premio a GRAIN di Tommaso Sacconi e Alex Contell, che indaga la memoria materiale della fotografia con il ritorno alla pellicola analogica, enfatizzando la fisicità e il rituale del gesto fotografico nell’era digitale.

Menzione speciale ad Aspettando Re Lear di Alessandro Preziosi, lungometraggio che intreccia teatro, cinema e arti visive in un dialogo con Michelangelo Pistoletto, rileggendo Shakespeare come interrogazione sulle eredità familiari e culturali.