Nuovo capitolo del progetto Furla Series, la GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano ospita la personale di Sara Enrico.
Fino al 14 dicembre, la GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano apre i cancelli del giardino di Villa Reale a un nuovo capitolo del ciclo Furla Series. Protagonista è Sara Enrico con la personale Under the Sun, Beyond the Skin, a cura di Bruna Roccasalva. Una mostra che segna una svolta. Si tratta, infatti, della prima volta, infatti, in cui il progetto nato dalla collaborazione tra Fondazione Furla e GAM si svolge interamente negli spazi all’aperto. E il parco storico diventa a tutti gli effetti in un palcoscenico inedito di dialogo tra arte contemporanea, natura e spazio pubblico.
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La ricerca di Sara Enrico si muove da sempre sul confine tra corpo, superficie e materia. Nelle sue sculture la stoffa incontra il cemento. L’acciaio dialoga con le cromie artificiali. Il gesto sartoriale si intreccia con il linguaggio della coreografia. E le tecnologie digitali aprono possibilità di manipolazione e di visione inaspettate. In un lavoro che riflette su come gli oggetti e i materiali possano cambiare pelle, assumendo una vitalità nuova pur restando radicati nella loro natura inorganica.
Per Under the Sun, Beyond the Skin, l’artista ha guardato al giardino di Villa Reale non come a un semplice sfondo, ma come a un organismo complesso. Un luogo in cui natura e artificio convivono: la vegetazione spontanea, modellata da secoli di interventi umani, diventa il terreno fertile per un dialogo tra ciò che cresce naturalmente e ciò che nasce da un gesto consapevole.

È qui che Enrico colloca le sue opere, creando un “paesaggio nel paesaggio” fatto di sculture che non si mimetizzano ma attivano tensioni sottili. E rendono evidente l’instabile equilibrio tra naturale e artificiale.
Cinque interventi site-specific nel cuore del parco
La mostra si articola in un percorso che attraversa l’intero giardino, seguendone le linee architettoniche e i contrasti di pieni e vuoti, verticalità e orizzontalità. Sulla terrazza della Villa e nel Tempio d’Amore trovano posto le opere della serie The Jumpsuit Theme (2023-2025). Sono sculture nate da una riflessione sulla tuta a “T” inventata nel 1919 dal futurista Thayaht.
Qui il cemento, colato in forme morbide di tessuto tecnico chiuso da zip, si trasforma in corpi orizzontali, figure antropomorfe distese che sembrano fare eco alla facciata della Villa. E, al tempo stesso, rispondono alle statue verticali che la sovrastano in un gioco di risonanze tra elementi vivi e inanimati.
Al centro del prato antistante la Villa si espande invece Beyond the Skin (2025), una scultura monumentale e policroma composta da ventitré elementi in gommapiuma nautica rivestiti di tessuti tecnici. I pattern che li ricoprono nascono da un processo di manipolazione digitale in cui l’artista ha fatto interagire una tela da pittura con la luce in movimento di uno scanner. Il risultato? Disegni geometrici psichedelici poi trasferiti sul tessuto
Proseguendo il percorso, ci si imbatte in Carriers (2025), forse l’intervento più poetico e radicato nella storia del giardino. Enrico ha recuperato i frammenti di un grande bagolaro abbattuto da una tempesta, sollevandoli dal suolo con supporti metallici colorati che ne modificano la postura. Il tronco, spezzato e apparentemente inerte, ritrova così una nuova vitalità. Mentre muschi, funghi e muffe che proliferano sulle sue cortecce raccontano un ciclo vitale che continua a rigenerarsi.


A chiudere l’itinerario, le due opere Bodiless Observer (2025). Gusci concavi di vetro e cemento, forme circolari da cui è possibile osservare sia l’interno che l’esterno. Sono sculture che incarnano lo sguardo e insieme la sua smaterializzazione: occhi senza corpo, prospettive che invitano il visitatore a interrogarsi sul proprio ruolo nello spazio e sulla distanza sottile tra osservatore e osservato.
Furla Series: un progetto al femminile
La mostra segna la settima edizione di Furla Series, il programma che dal 2017 porta avanti un percorso di valorizzazione dell’arte contemporanea con un focus tutto al femminile. La collaborazione con la GAM, avviata nel 2021, ha dato vita a un ciclo di progetti che ogni anno mettono in dialogo artiste donne e spazi storici del museo, creando cortocircuiti tra linguaggi del presente e testimonianze del passato.
Con Under the Sun, Beyond the Skin, Fondazione Furla ribadisce così il proprio impegno nel sostenere le voci femminili dell’arte contemporanea, offrendo a Sara Enrico l’occasione di misurarsi con uno spazio straordinario e di restituirlo al pubblico in una forma nuova. Quella di un paesaggio che chiede allo spettatore di lasciarsi attraversare, di guardare oltre la superficie, di cercare – come suggerisce il titolo – “sotto il sole, oltre la pelle”.
Immagini: Furla Series – Sara Enrico. Under the Sun, Beyond the Skin, 2025 . Installation view della mostra promossa da Fondazione Furla e GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano Ph. Andrea Rossetti. Courtesy Fondazione Furla