Dal 10 al 14 settembre Panorama Pozzuoli trasforma la città flegrea in un museo diffuso che mette in dialogo arte contemporanea, mito e archeologia.
Dal 10 al 14 settembre 2025 Pozzuoli si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto con Panorama Pozzuoli, quinta edizione della mostra diffusa ideata da ITALICS, rete che unisce gallerie italiane e internazionali. Dopo Procida, Monopoli, L’Aquila e il Monferrato, l’appuntamento approda quindi nel cuore dei Campi Flegrei, territorio unico dove mito, natura e storia si intrecciano da millenni.
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A curare questa edizione è Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou-Metz, che ha scelto come filo conduttore il tema della divinizzazione. Un concetto che emerge dai culti antichi e dai racconti eroici, ma che trova risonanza anche nelle opere contemporanee capaci di interrogare trascendenza, memoria e futuro.
Con il contributo di 45 gallerie e 47 artisti, Panorama Pozzuoli mette in dialogo oltre 110 opere, dai Maestri del passato ai protagonisti della scena attuale. In un percorso che si snoda tra anfiteatri romani, chiese barocche, gallerie sotterranee, cinema storici e panorami vulcanici.
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Tra i tanti interventi disseminati nella città e nei suoi dintorni, abbiamo selezionato cinque installazioni da non perdere, capaci di restituire la potenza del progetto e il legame profondo tra arte e territorio.
Simone Fattal e Clarissa Baldassarri all’Anfiteatro Flavio
Il viaggio comincia da uno dei luoghi simbolo della città: l’Anfiteatro Flavio, tra i più grandi costruiti in epoca romana. Qui, le sculture in bronzo di Simone Fattal dialogano con la monumentalità del sito, evocando figure archetipiche e mitologiche che sembrano emergere dalle pietre stesse.
Ma è D’Incanto di Clarissa Baldassarri a trasformare davvero l’anfiteatro in un corpo risonante. L’opera, site-specific, si ispira alla glossolalia, un linguaggio estatico fatto di suoni e ritmi privi di significato semantico. Sei danzatori diffondono la loro voce tra gli spalti, creando una ritualità sonora che trasporta i visitatori in un’esperienza immersiva tra passato e presente.

Ugo Rondinone al Largo Sedile di Porta
Nel cuore del Rione Terra, centro storico e archeologico di Pozzuoli, si incontra l’opera di Ugo Rondinone. La sua installazione si staglia sul mare come una presenza senza tempo, un equilibrio sospeso tra arcaico e contemporaneo.
Collocata al Largo Sedile di Porta, questa scultura diventa simbolo della mostra: un incontro tra l’energia del Mediterraneo e la ricerca interiore dell’artista. Il lavoro di Rondinone cattura l’essenza della divinizzazione evocata da Parisi, restituendo un senso di vitalità ancestrale che travalica i confini temporali.
Anish Kapoor al Duomo di San Procolo Martire
Forse l’intervento più atteso è quello di Anish Kapoor al Duomo di San Procolo Martire, anticamente tempio romano trasformato in chiesa cristiana. La sua superficie specchiante introduce alla sacralità del luogo un riflesso mutevole, che rende impossibile una visione univoca.

L’opera diventa altare contemporaneo, un idolo acheropita che invita a interrogare il confine tra terreno e divino. I giochi di luce e i riflessi frammentati creano una danza di forme triangolari, simbolo universale dell’incontro tra cielo, terra e spirito. Kapoor trasforma così la stratificazione storica e spirituale del Duomo in un’esperienza immersiva e trascendente.
Maurizio Cattelan in Piazzetta San Liborio
Il linguaggio ironico e spiazzante di Maurizio Cattelan trova spazio in più punti del percorso, ma è in Piazzetta San Liborio che prende forma una delle opere più emblematiche di Panorama Pozzuoli.
Qui, un bambino scolpito appare sospeso sul cornicione di un palazzo, proprio sotto una gru che ricorda l’evacuazione del quartiere negli anni Settanta. Nelle mani tiene un tamburo, che percuote a intermittenza, diffondendo un suono ipnotico in tutta la piazza.

Un gesto tanto semplice quanto perturbante, che intreccia memoria collettiva e presente, facendo emergere il trauma di un territorio che continua a convivere con la precarietà e il cambiamento.
William Kentridge all’Antro della Sibilla a Cuma
Il percorso espositivo si estende oltre i confini urbani fino al Parco Archeologico di Cuma, luogo mitico della Sibilla Cumana, custode di profezie e oracoli. All’interno dell’Antro, l’artista sudafricano William Kentridge presenta un’opera video che prende la forma di un flipbook animato.
Figure stilizzate, simboli e testi scorrono in un ritmo ipnotico, accompagnati da una colonna sonora evocativa. L’opera diventa così un ponte tra mito antico e inquietudini contemporanee, restituendo al pubblico l’idea della profezia come esperienza ambigua, incerta, ma profondamente umana.

Oltre le opere: il palinsesto diffuso
Oltre alle installazioni, Panorama Pozzuoli si arricchisce di un Public Program con talk, performance, colazioni con gli artisti nei bar storici, proiezioni e passeggiate culturali. Un modo per far dialogare comunità locali, visitatori e protagonisti della scena artistica internazionale.
Il progetto non dimentica la sua vocazione sociale: studenti, associazioni e realtà del territorio sono coinvolti come mediatori e guide, trasformando la mostra in un ecosistema partecipato, dove l’arte diventa strumento di inclusione e crescita collettiva.
Installation Views Panorama Pozzuoli 2025. Courtesy Italics. Photo © Danilo Donzelli e Mauro Palumbo – Immagini città © Luciano Romano / In copertina: Simone Fattal, Victory holding a bird 2023. Courtesy dell’artista e kaufmann repetto