‘Santa Marinella’, l’album ‘Tante Care Cose’ e la coreografia (mancata dalla regia) con Valerio Lundini. La nostra intervista a Fulminacci.

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Santa Marinella (Maciste Dischi/Artist First) è il brano con cui Fulminacci è in gara nella categoria Campioni della 71esima edizione del Festival di Sanremo. Nella serata dedicata alle Cover, l’artista ha invece portato sul palco del Teatro Ariston Penso Positivo, spalleggiato da due ospiti d’eccezione: Valerio Lundini e Roy Paci. Esibizione appoggiata anche da Jovanotti, mentre soprattutto gli utenti dei social hanno protestato per la mancata inquadratura della coreografia.

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«Abbiamo lavorato un sacco per la coreografia e mi è spiaciuto si sia persa completamente. – ci dice Fulminacci – Capisco che sono cose che sono sfuggite di mano, non è colpa di nessuno. Ho imparato da questa esperienza che bisogna prepararsi bene e non bisogna soffrire se ciò che fai non viene valorizzato. Magari viene valorizzato altro. È andata bene, sono soddisfatto».

Di Santa Marinella, Fulminacci ci racconta di non aver mai chiaro l’obiettivo quando scrive una canzone.

«Mi interessa molto di più sapere che ne pensano gli altri, così capisco anche cosa arriva da me. Voglio scoprire qual è il genere che mi appartiene».

In quest’ottica, Sanremo è una gustosa anticipazione dell’album Tante Care Cose, in uscita il 12 marzo.

«Sanremo è un opportunità per farsi conoscere da più persone. – ci spiega il cantautore – Ho voluto mostrare con la cover l’altra faccia della mia medaglia e far capire a chi non mi conosce quali siano le due cose che mi piace fare. Devo capire cosa mi riesce meglio».

«Io sono sempre stato fan del Festival, l’ho sempre seguito ed essere qui è una cosa pazzesca. – conclude Fulminacci – Dopo la cover sono andato nel gabbiotto di Radio2 e ho proprio pensato Sono in televisione. Devo godermi tutto questo. Volevo prendere ogni pixel della realtà per godermelo e ricordarmelo».