Il 24 maggio, su SKy Arte, lo speciale documentario che accompagna lo spettatore nella più grande retrospettiva del maestro del XVII secolo.

Il 24 maggio alle 21:15, Sky Arte porta sullo schermo Vermeer. The Greatest Exhibition, documentario che celebra la più grande retrospettiva mai dedicata a Johannes Vermeer, il pittore olandese del XVII secolo celebre per le sue scene d’interni e l’uso magistrale della luce. Diretto da David Bickerstaff e prodotto da Phil Grabsky con Exhibition on Screen, il film, distribuito da Nexo Studios, sarà in streaming su NOW e disponibile on demand.
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Dopo il successo della mostra al Rijksmuseum di Amsterdam, che ha venduto 650.000 biglietti in due giorni, questo viaggio visivo offre un’occasione unica per esplorare l’arte di Vermeer. “Qualcosa di speciale”, come lo definisce Grabsky, direttamente dal cuore della sua eredità.
Un’immersione nella mostra dei record
La retrospettiva del Rijksmuseum ha riunito per la prima volta 28 delle 35 opere conosciute di Vermeer, un evento irripetibile che ha incantato il pubblico. Vermeer. The Greatest Exhibition cattura l’essenza di questa mostra, guidando gli spettatori attraverso le sale del museo con il Direttore del Rijksmuseum e i curatori.

“Alla vigilia dell’inaugurazione, guidati dal regista David Bickerstaff, abbiamo avuto l’enorme privilegio di avere le gallerie tutte per noi”, spiega il produttore Phil Grabsky. In questo senso, il documentario non si limita a mostrare i dipinti, ma ne svela il processo creativo, le scelte artistiche e il contesto storico, rendendo l’arte di Vermeer accessibile a tutti.
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Bickerstaff, già autore di documentari su Van Gogh e Michelangelo, ha avuto il raro privilegio di filmare capolavori come La ragazza con l’orecchino di perla, Il geografo, La lattaia e la restaurata Donna che legge una lettera davanti alla finestra. “Ci è stato concesso il tempo di intervistare i principali partecipanti all’evento e alcuni dei più importanti storici dell’arte del Regno Unito”, aggiunge Grabsky, sottolineando l’approccio approfondito del film. Gli esperti spiegano come Vermeer usasse la luce per creare atmosfere intime, trasformando scene quotidiane in momenti di eterna bellezza.
Vermeer: mago della luce
Conosciuto per le sue composizioni delicate e l’uso innovativo della luce, Vermeer è un’icona dell’arte barocca olandese. Le sue opere, spesso ambientate in interni silenziosi, catturano la poesia del quotidiano, con dettagli che sembrano vibrare sotto i raggi di sole. Il documentario esplora il suo genio attraverso analisi che ne rivelano la tecnica: dall’uso della camera oscura alla scelta di colori vividi come il blu lapislazzuli. “Fin da principio avevamo capito che questa mostra era qualcosa di speciale”, dichiara Grabsky, evidenziando l’impatto emotivo di vedere le opere riunite in un unico spazio.

La mostra ha confermato l’universalità di Vermeer: “Praticamente tutti i biglietti sono stati venduti in poche ore”, nota ancora Grabsky, un successo che sottolinea l’importanza di documentari come questo. “Questo non fa che confermare quanto sia importante poter testimoniare questi eventi per i posteri”, aggiunge, celebrando gli sforzi dei curatori e il dialogo tra i dipinti, che acquistano nuova forza quando esposti insieme. “Raccontare non solo gli enormi sforzi di coloro che allestiscono una mostra come questa, ma anche il modo in cui le opere d’arte si relazionano quando si trovano raccolte in uno stesso spazio”, conclude Grabsky, invitando il pubblico a esplorare il mondo di Vermeer anche attraverso lo schermo.
Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Vermeer, The Geographer ® David Bickerstaff