Protagonisti del sit-show di Rai3 ‘Lui è peggio di me’, Marco Giallini e Giorgio Panariello hanno commentato la situazione dei teatri in Italia e dato qualche consiglio per Sanremo 2021.

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In tv sono protagonisti del sit-show di Rai3 Lui è peggio di me, in cui condividono lo stesso studio televisivo diviso in due ambienti per altrettante anime del programma. “Siamo come due vicini di casa che devono convivere con due personalità diverse ma che si completano”, dicono. Ma, nella vita, Giorgio Panariello e Marco Giallini sono legati da un rapporto di sincera amicizia. In occasione della presentazione del nuovo progetto, i due artisti hanno spiegato il loro punto di vista sulla situazione della cultura in Italia.

La cultura da noi è trattata spesso come ultima a o penultima cosa. – dice l’attore romano – Ero poco più che adolescente quando Vittorio Mezzogiorno, in un’intervista, disse che dobbiamo molto di più a Fellini e a Mastroianni che alle agenzie di viaggio se in tanti arrivano dall’estero per vistare il nostro Paese, dalla Dolce Vita in poi. E aveva ragione: ancora una volta la cultura è messa da parte, è relegata e in questo la Francia ci ha sempre battuto.”

“Non posso che sposare la causa degli artisti perché è scandaloso che i teatri siano ancora chiusi. – rincara la dose Panariello – Sono ambienti facilmente controllabili che, con le giuste distanze e le mascherine, credo si possano riaprire. E sta anche alla nostra sensibilità di cittadini. Oggi, ormai, è più pericoloso andare a comprare un paio di scarpe o fare un aperitivo che andare a uno spettacolo teatrale. Penso che serva bilanciare la situazione.”

“Per esempio, il nostro show avrebbe potuto avere anche un po’ di pubblico. Anzi, per me, televisivamente parlando, è stato uno shock non sentire le persone reagire alle battute, è una cosa triste. – continua il toscano – Tutti noi, ogni mattina siamo tamponati e super controllati; poi magari usciamo per acquistare una maglietta e siamo inghiotti nel gorgo della gente che è in giro. Questo ci disturba e crediamo sia il caso di mettere di nuovo mano al protocollo.”

«Pubblico all’Ariston? Sarebbe un pericoloso precedente»

Il focus si concentra, quindi, sul caso specifico del Festival di Sanremo che, stando alle ultime direttive, andrà in scena a teatro vuoto. “Il pubblico dell’Ariston, sia quello in tv e sia in sala, fa una paura mortale. – dice Panariello – Credo che il fatto che non ci sia pubblico in teatro sia legato al fatto di non creare un precedente. Noialtri penseremmo, perché noi non possiamo avere pubblica e Sanremo sì? Sarebbe stato un pericolosissimo precedente. E in questo senso, quindi, penso sia giusto ma, a monte, credo sia una bischerata non poter avere un minimo di pubblico.”

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“Mi chiedete quale consiglio darei ad Amadeus e a Rosario? – conclude il toscano – Conoscendo Fiorello, so che ha insicurezze e ansia da prestazione come tutti quanti. Il mio consiglio è fare cose che non abbiano bisogno della corresponsione immediata del pubblico. Se lui e Amadeus, che hanno anche lavorato in radio, si metteranno in quella forma mentale potranno bypassare più facilmente la platea vuota. So che non sarà facilissimo ma il tentativo è cercate di rivolgersi direttamente al pubblico a casa consapevoli che la risposta del pubblico, con gli ascolti, arriverà la mattina dopo.”

Foto di Matteo Casilli da Ufficio Stampa Rai