Milano recupera un tassello importante del proprio patrimonio storico e urbano. Riconsegnata alla città la Colonna dedicata a Santa Maria Maddalena in piazza Ernesto De Angeli al termine di un articolato intervento di restauro conservativo che restituisce leggibilità, stabilità e decoro a uno dei manufatti votivi più antichi ancora presenti nello spazio pubblico.
L’operazione si inserisce nel più ampio programma di cura e valorizzazione del patrimonio monumentale cittadino avviato dal Comune di Milano. Un percorso che segue di poco il completamento del restauro del Monumento ai Caduti delle Cinque Giornate.
Il progetto è stato curato dall’Unità Fontane e Monumenti dell’Area Pronto Intervento del Comune, che ha seguito la fase progettuale e la direzione dei lavori. Fondamentale il supporto scientifico del Politecnico di Milano per le indagini diagnostiche di tipo strutturale, condotte sotto la costante supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano.
La Colonna di Santa Maria Maddalena fa parte del gruppo delle cosiddette “crocette votive”, erette per volontà di San Carlo Borromeo come ringraziamento per la fine della devastante pestilenza che colpì Milano tra il 1576 e il 1577. Dal punto di vista architettonico, l’opera si sviluppa su un basamento in granito rosa di Baveno con rivestimenti laterali in mattoni a vista, su cui si innestano elementi lapidei decorati. La colonna, anch’essa in granito rosa, culmina con la statua di Santa Maria Maddalena in ceppo gentile, attraversata da un crocifisso in ferro battuto.
Gli interventi di restauro e messa in sicurezza
Il restauro ha previsto una pulitura accurata delle superfici lapidee e scultoree con la rimozione dei depositi accumulati nel tempo. Oltre al consolidamento delle parti in fase di distacco e il ripristino di fessure e giunti compromessi. A conclusione dell’intervento è stato applicato un protettivo finale per difendere il monumento dagli agenti atmosferici e dall’inquinamento urbano. Particolare attenzione è stata riservata anche al crocifisso metallico, completamente ricondizionato, soprattutto nella porzione inserita nel corpo della statua.
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Le indagini strutturali hanno permesso di monitorare nel tempo il comportamento degli elementi metallici che collegano le diverse parti lapidee sovrapposte. La posizione della colonna, esposta a traffico intenso, e la complessa storia conservativa dell’opera – segnata anche da esondazioni del fiume Olona e da un parziale smontaggio avvenuto circa cinquant’anni fa per correggerne l’inclinazione – hanno reso necessario un intervento di messa in sicurezza.
«Continua il lavoro di cura e attenzione verso il patrimonio monumentale della nostra città – ha dichiarato l’assessora ai Quartieri e ai Servizi civici Gaia Romani –. Gli interventi di restauro conservativo rappresentano un dovere nei confronti della cittadinanza, che chiede bellezza e qualità nei luoghi pubblici. La cura dello spazio urbano rafforza il senso di appartenenza e contribuisce a contrastare il degrado».
Il programma di interventi proseguirà anche nel 2026. È già previsto l’avvio del restauro conservativo di tre monumenti situati nei Giardini Pubblici Indro Montanelli, dedicati a Giuseppe Giacosa, Gaetano Negri e Antonio Stoppani, proseguendo così il percorso di valorizzazione diffusa del patrimonio storico e artistico milanese.
Immagine da Ufficio Stampa