Tarquinia punta al 2028: una capitale culturale diffusa tra Etruria e futuro

È stato presentato a Milano il dossier della candidatura di Tarquinia e della rete dei Comuni della DMO Etruskey al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2028. La conferenza stampa si è svolta nella prestigiosa Fondazione Luigi Rovati, attualmente sede della mostra I Giochi Olimpici. Una storia lunga tremila anni, che ospita uno dei capolavori assoluti dell’arte etrusca: la celebre Tomba delle Olimpiadi, proveniente dal Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia.

La candidatura rappresenta l’evoluzione naturale di un percorso condiviso avviato nel 2022 e guidato dalla DMO Etruskey, ente del Terzo Settore già operativo da oltre tre anni nell’Alto Lazio. Un lavoro strutturato, fondato sulla costruzione di una rete territoriale solida e sulla valorizzazione del patrimonio culturale ereditato dalla civiltà etrusca.

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Tarquinia e la rete Etruskey verso il 2028

Accanto a Tarquinia, Comune capofila, partecipano alla candidatura i Comuni già parte della rete: Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella e Tolfa. Una candidatura di sistema che trova nella governance già attiva della DMO Etruskey il suo principale punto di forza e che propone un modello collaborativo, multilivello e duraturo, capace di trasformare la cultura in un motore strutturale di sviluppo sostenibile, coesione sociale e innovazione territoriale.

Il dossier, intitolato La cultura è volo, è il manifesto di una visione che punta in alto: mettere in rete risorse e competenze, costruire alleanze e delineare un orizzonte condiviso in cui la cultura diventi strumento concreto di comunità, benessere e futuro. A illustrarne i contenuti, nel corso della conferenza stampa moderata dal giornalista Rai Marco Sabene (vicedirettore TG2), sono stati Francesco Sposetti, sindaco di Tarquinia, e Letizia Casuccio, presidente della DMO Etruskey, insieme a Giovanna Fornarelli (Fondazione Luigi Rovati), Federica Scala (Destination Manager DMO Etruskey), Lorenza Fruci (coordinatrice del dossier) e Giulio Paolucci (conservatore Fondazione Luigi Rovati).

Una candidatura di sistema per la Capitale Italiana della Cultura

«Questa candidatura è un atto di visione e di responsabilità. – ha dichiarato il sindaco Francesco Sposetti – Ci presentiamo con un progetto solido e condiviso, capace di mettere a sistema un’eredità millenaria proiettandola nel futuro. È l’alleanza tra i Comuni a dare forza alla candidatura, nella convinzione che la cultura sia un vero motore di crescita, coesione e innovazione».

Sulla stessa linea Letizia Casuccio: «Non si tratta di una candidatura improvvisata, ma dell’evoluzione coerente di un percorso avviato nel 2022. La DMO Etruskey è una struttura di governance già operativa e questo rappresenta un elemento distintivo. La cultura non è una somma di iniziative, ma una filiera di competenze che dialogano, con l’obiettivo di trasformare la ricchezza etrusca in un volano di sviluppo sostenibile per l’intero territorio».

Il dossier La cultura è volo

Il titolo La cultura è volo esprime l’idea di una cultura capace di far decollare un territorio: una metafora di slancio e visione che nasce da un profondo radicamento storico per proiettarsi verso nuove possibilità. Nelle sue 60 pagine, il dossier delinea una strategia di rivitalizzazione territoriale articolata su quattro direttrici, in linea con gli indicatori UNESCO Cultura | 2030:

  1. Cultura come sviluppo sostenibile, per promuovere nuove economie legate a creatività e innovazione.
  2. Rivitalizzazione e inclusione sociale, con particolare attenzione ai giovani e al contrasto allo spopolamento.
  3. Rigenerazione urbana e Blue Economy, mettendo in relazione cultura, paesaggio e risorse naturali.
  4. Educazione al patrimonio e saperi del futuro, attraverso scuola, ricerca e formazione.

Al centro della proposta c’è il concetto di Capitale della Cultura Diffusa, che supera la concentrazione degli eventi in un solo luogo per distribuire attività e progetti sull’intero territorio, rendendo ogni Comune protagonista di un’unica grande capitale culturale. Un modello che favorisce accessibilità, impatto economico diffuso e crescita omogenea.

Il programma culturale: Occhi al cielo

Le attività si svilupperanno lungo tutto il 2028, da gennaio a dicembre, seguendo quattro cluster tematici ispirati al volo degli uccelli: Scene in movimento, Trame di sapere, Orizzonti che camminano e Tradizioni narranti. Per la loro realizzazione saranno create strutture permanenti – infopoint fisici e digitali, hub culturali, residenze artistiche e accademie – destinate a rimanere attive anche oltre il 2028.

Tra i progetti principali: una grande mostra su Il sacro e gli Etruschi promossa dal PACT con importanti partner museali e universitari; un omaggio diffuso al poeta tarquiniese Vincenzo Cardarelli; uno spettacolo teatrale itinerante diretto da Beppe Navello sull’ultimo viaggio di Caravaggio; un contest per la scrittura di una serie TV sugli Etruschi; il grande evento internazionale Carciofo in Festa, dedicato al carciofo romanesco.

Non mancano festival, percorsi di formazione, esperienze outdoor come il Cammino degli Etruschi e la Lazio Blue Route, oltre a numerose collaborazioni nazionali e internazionali. Il monitoraggio del progetto sarà affidato a Federculture.

Testimonial e prossimi passi

La candidatura è sostenuta anche da testimonial d’eccezione legati al territorio: Marco Bellocchio, Marco Müller, Francesca Calvelli, Marta Begalli e Leonardo Fioravanti.

Il percorso prosegue ora con un tour di presentazioni nei Comuni coinvolti, che si concluderà il 12 dicembre a Tarquinia. Il 18 dicembre saranno annunciati i progetti finalisti. A marzo è prevista la presentazione davanti alla giuria ministeriale, prima della proclamazione ufficiale della Capitale Italiana della Cultura 2028.