Due nuovi progetti al MUCIV–Museo delle Civiltà tra api, memorie e gesti rituali

Roma si prepara alle feste con uno sguardo che unisce ricerca, immaginari e tradizioni. Sabato 13 dicembre, alle 19, il MUCIV–Museo delle Civiltà inaugura due progetti che dialogano tra loro pur nella loro diversità. Si tratta della Libreria delle Api, con i primi due elementi Polline 1 & Polline 2, e della mostra Tradizioni di stoffa e ricordi di carta. Le occasioni festive tra abiti regionali, stampe e letteratura popolare. Due iniziative che condividono una stessa direzione: valorizzare il patrimonio materiale e immateriale attraverso linguaggi molteplici e nuove forme di relazione tra le collezioni e il pubblico.

La Libreria delle Api: un “alveare” di saperi in movimento

Progettata dallo studio 2050+ su commissione del MUCIV, e realizzata con NERO Editions grazie al sostegno di Silvia Fiorucci e de La Società delle Api, la Libreria delle Api è un dispositivo bibliografico mobile che incarna il processo di rinnovamento del museo. Un archetipo di biblioteca nomade che ripensa l’idea stessa di museo enciclopedico come un organismo vivo, un vero e proprio alveare di storie, materie e specie interconnesse.

I primi due “Polline” che la compongono nascono come prototipi di una famiglia di strutture espandibili, pensate per muoversi, attivarsi, crescere. Un approccio che rispecchia l’evoluzione del MUCIV verso pratiche interdisciplinari, decoloniali e multispecie, in un percorso che dà forma a nuove comunità di lettura e ricerca.

Dopo il debutto a Palazzo Lezze Michiel durante la Biennale Architettura 2025, la Libreria delle Api trova ora casa definitiva al museo. Qui, dialogherà con le collezioni – in particolare quelle di Arti e Tradizioni Popolari – ospitando una selezione editoriale in costante aggiornamento.

Tradizioni di stoffa e ricordi di carta: un viaggio nel Natale tra XIX e XX secolo

Fino al 6 gennaio 2026, nelle vetrine della Sala delle Colonne, prende vita un percorso che racconta la festa attraverso oggetti, abiti e immagini che hanno dato forma all’immaginario natalizio italiano. La mostra, curata da Maria Ludovica Piazzi (MUCIV), Anna Luce Sicurezza (ICPI) e Sara Visco (MUCIV), riporta il pubblico nel cuore delle celebrazioni tra Ottocento e Novecento, attraverso abiti regionali, presepi, stampe popolari e brani letterari che restituiscono l’atmosfera del tempo.

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Tra i pezzi più preziosi compaiono gli abiti regionali raccolti nel 1911 per la Mostra di Etnografia Italiana, testimonianza di un patrimonio simbolico che univa estetica e identità comunitaria. La narrazione si apre con l’arrivo degli zampognari e delle prime novene del 25 novembre. E prosegue tra presepi in materiali e provenienze differenti attraversando le tradizioni pirotecniche ottocentesche, oggi poco note, come i “troni”.

Dante Paolocci (inventore), Il Natale a Roma – La sera della Vigilia, Christmas in Rome – Christmas Eve 1888

Il percorso si chiude, infine, con due figure simboliche del ciclo natalizio: Babbo Natale, presenza relativamente recente nella cultura italiana, e la Befana, ritratta nelle stampe romane mentre distribuisce calze e dolciumi.

Un museo come piazza: la comunità al centro

Le due inaugurazioni si inseriscono nel progetto Voci della Piazza, programma che ogni giovedì e domenica anima gli spazi del museo con presentazioni, attività per adulti e bambini, incontri antropologici ed etnografici. Un’estensione naturale della mostra Le fiabe sono vere… Storia popolare italiana, che vede il museo come spazio-tempo condiviso, aperto e attraversabile da pubblici diversi.

Voci della Piazza trasforma la piazza del MUCIV in un luogo di comunità. Ovvero uno spazio dove il racconto popolare si rinnova e si intrecciano memorie e immaginari che si fanno patrimonio vivo. E diventano un invito a ritrovare nelle tradizioni festive non solo un’eredità, ma una pratica che continua a mutare e a connettere generazioni.

Immagini da Ufficio Stampa