Per tutto il prossimo anno, c’è un motivo in più per salire la Scalinata di Santa Maria del Monte a Caltagirone: dalla sua sommità, il Tindaro di Igor Mitoraj domina la città e la Val di Noto con la sua presenza magnetica.
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La monumentale scultura in bronzo torna alla luce dopo diciotto mesi trascorsi nel buio profondo dell’Orecchio di Dionisio, all’interno del Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa. Un lungo viaggio, quello del volto del leggendario re di Sparta, simbolo di un’umanità umiliata e ferita ma mai sconfitta, protagonista della mostra Mitoraj. Lo Sguardo, appena conclusa.
Il Tindaro di Mitoraj arriva sulla Scalinata di Caltagirone
La sua storia espositiva è imponente: dalla Germania ai Giardini delle Tuileries di Parigi, per poi approdare in dieci città spagnole – tra cui Madrid, Barcellona e Valencia – fino a Pietrasanta e Pompei. Una traiettoria che ha trovato nella Sicilia una sorta di approdo naturale, proprio come accadde al maestro Mitoraj, che dell’isola si innamorò profondamente. L’arrivo di Tindaro a Caltagirone è frutto di un accordo tra l’Atelier Mitoraj e il Comune, che prevede un prestito gratuito di un anno, accompagnato da un percorso dedicato alla città della ceramica artistica.
«Oggi vediamo Tindaro in bronzo – spiega Luca Pizzi, direttore dell’Atelier Mitoraj – ma il maestro lo ha modellato in creta, lo stesso materiale che da millenni dà forma alle ceramiche di Caltagirone. Per questo motivo intendiamo associare alla sua permanenza una mostra inedita di opere in terracotta, da organizzare entro la primavera al Museo dell’ex Carcere Borbonico. Del resto Tindaro, con il suo volto profondo e intenso, è già un tributo ai volti antropomorfi dell’antica tradizione calatina».
Pizzi ricorda anche come l’opera arrivi a concludere un lungo cammino: «Con Caltagirone, Tindaro chiude definitivamente il percorso narrativo di Mitoraj in Sicilia, iniziato nel 2007 a Palermo e proseguito nella Valle dei Templi, a Noto, alla Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, a Siracusa e sull’Etna. Alla fine del 2026, questo viaggio avrà attraversato sei dei sette siti Unesco dell’isola, trovando nella straordinaria verticalità della Scala di Santa Maria del Monte la sua chiave di volta più solenne».
Il significato dell’opera secondo Mitoraj e le istituzioni
Sottolinea il valore dell’arrivo anche il sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo: «È un’opera dal fascino straordinario, un’occasione preziosa per cittadini e visitatori di avvicinarsi alla bellezza che questo capolavoro sprigiona. Ma è anche un’opportunità per promuovere ulteriormente il centro storico, patrimonio Unesco, e l’edificio di Sant’Agostino, destinato a diventare la sede definitiva del Museo Regionale della Ceramica. Ringrazio Luca Pizzi e l’Atelier Mitoraj, l’assessore alla Cultura Claudio Lo Monaco e il direttore del sito Unesco Paolo Patanè per aver seguito l’iter della collocazione. Tindaro, sulla sommità della Scala, invita a riflettere sul legame profondo tra bellezza e fragilità dell’anima, temi centrali nel lavoro dell’artista».