Martedì 25 novembre 2025, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, torna Scarpette rosse in ceramica, la grande manifestazione nazionale promossa da AiCC – Associazione italiana Città della Ceramica. Giunta alla sua nona edizione, l’iniziativa coinvolge decine di comuni italiani con una rete diffusa di installazioni, mostre, performance e attività partecipate che uniscono arte, memoria e impegno civile.
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Nata nel 2017 da un progetto del Comune di Oristano, la manifestazione si ispira alle celebri Scarpette rosse create nel 2009 dall’artista messicana Elina Chauvet, diventate negli anni uno dei simboli più potenti nella lotta contro il femminicidio. Un gesto poetico e radicale che, in Italia, si arricchisce del valore identitario della ceramica artistica e artigianale, trasformata dagli artigiani in un linguaggio capace di parlare a tutti.
Scarpette rosse in ceramica 2025: un simbolo globale contro la violenza sulle donne
Il bisogno di continuare a tenere alta l’attenzione è confermato dai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: nel mondo una donna su tre subisce violenza fisica o sessuale nel corso della vita. In Italia, secondo il Servizio Analisi Criminale del Ministero dell’Interno, nel 2024 sono state uccise 113 donne, 99 delle quali in ambito familiare o affettivo. Numeri che mostrano con chiarezza quanto la violenza di genere sia un’emergenza ancora profondamente radicata.
In questo contesto, Scarpette rosse in ceramica si propone come un atto collettivo di sensibilizzazione: scarpe, sandali, zoccoli e stivali plasmati a mano, cotti, decorati e smaltati in rosso invadono strade, piazze, parchi, scuole, teatri e spazi pubblici delle Città della Ceramica. Accanto alle installazioni compaiono anche le targhe in ceramica dedicate al numero antiviolenza e anti-stalking 1522, trasformate in segni permanenti che uniscono estetica e utilità pubblica. Le opere sono spesso affiancate da reading, talk, fiaccolate, mostre e incontri che ampliano la riflessione e promuovono l’azione concreta.
Un simbolo globale contro la violenza sulle donne
«Questo evento rappresenta per noi un progetto di profondo valore simbolico e culturale. – afferma Massimo Isola, Presidente dell’AiCC – È il risultato di un impegno corale su tutto il territorio nazionale, che unisce le Città della Ceramica in un percorso condiviso di ideazione e crescita. Attraverso nuove attività e programmi espositivi, intendiamo promuovere una riflessione collettiva, valorizzando l’arte ceramica come strumento di dialogo e consapevolezza sociale».
Per Nadia Carboni, Direttrice di AiCC, l’iniziativa è la dimostrazione che «la ceramica può coniugarsi con la forte valenza civica e sociale che la nostra Associazione intende promuovere. Grazie al coinvolgimento di artigiane, artigiani e istituzioni, siamo riusciti a dare vita a progetti di grande impatto, capaci di risvegliare coscienze e contribuire alla costruzione di una società migliore».
Le iniziative nelle Città italiane della Ceramica
Le iniziative – in continuo aggiornamento – sono consultabili sul sito ufficiale www.buongiornoceramica.it e si snodano in tutto il Paese.
In Liguria, Savona apre le vetrine dei negozi alla campagna Zonta dice NO, con scarpette realizzate dai ceramisti della Baia della Ceramica. A Laveno Mombello, in Lombardia, allestisce la tradizionale mostra a Villa Frua. In Veneto, Nove espone le scarpette rosse accanto alla panchina rossa permanente e presenta l’opera collettiva Musiva, realizzata insieme allo sportello antiviolenza Spazio Donna.
In Emilia-Romagna, Faenza propone il progetto Una scarpetta rossa in ceramica per le donne, con una raccolta fondi a favore dell’associazione SOS Donna e un calendario di mostre, proiezioni e workshop. Nelle Marche, Appignano porta in città Non è niente. Rompere il silenzio per combattere la violenza di genere, mentre Ascoli Piceno espone le sue creazioni insieme all’opera Picchiata di Barbara Tomassini. A Fratte Rosa un flash mob culmina nella ricomposizione simbolica di un vaso con tecnica kintsugi. A Pesaro, Musei Civici, Casa Rossini e Pescheria ospitano una mostra diffusa collegata al Liceo Artistico Mengaroni.
Il Lazio partecipa con le città della Tuscia – Civita Castellana, Viterbo, Tarquinia e Acquapendente – attraverso installazioni diffuse e laboratori dedicati. In Puglia, Cutrofiano coinvolge scuole e associazioni con un flash mob e attività culturali, mentre in Sicilia Burgio e Santo Stefano di Camastra rinnovano il proprio impegno con mostre e installazioni in ceramica.
Scarpette rosse in ceramica è un progetto corale, in progress, che unisce le 58 Città italiane della Ceramica. Comunità diverse che, attraverso la materia, scelgono ogni anno di trasformare la memoria in azione e l’arte in un gesto di responsabilità collettiva.