Oltre la facciata: Casa Batlló si apre al contemporaneo

Dal 31 gennaio 2026 Casa Batlló inaugurerà un nuovo capitolo della sua storia. Per la prima volta, il secondo piano dell’iconico edificio di Antoni Gaudí sarà aperto al pubblico come galleria dedicata all’arte contemporanea. Lo spazio, 230 m² chiusi per decenni e un tempo utilizzati come appartamenti privati e laboratorio di restauro, è stato trasformato dallo studio di architettura barcellonese Mesura, che ne ha ridisegnato l’identità senza tradirne l’essenza.

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Il nuovo spazio

L’intervento architettonico, che ha preservato le boiserie e le vetrate originali, introduce un linguaggio contemporaneo: un soffitto metallico curvo, serigrafato con cerchi concentrici che ricordano un’onda d’acqua, realizzato con tecniche robotiche. «Intervenire in un edificio di Gaudí è un sogno ma anche una grande responsabilità. Abbiamo cercato di creare un’eco, un sussurro che dialoga con il suo universo senza alterarlo», spiega Carlos Dimas, partner di Mesura.

Beyond the Façade: la mostra inaugurale

Il nuovo spazio debutterà con la mostra Beyond the Façade, firmata da United Visual Artists (UVA), lo studio artistico con sede a Londra fondato da Matt Clark. L’esposizione esplorerà i cicli della vita attraverso luce e movimento, invitando i visitatori a riconoscersi dentro l’opera. Parallelamente, UVA realizzerà anche il mapping della facciata di Casa Batlló per la quinta edizione dell’evento annuale, con una proiezione pensata come prologo della mostra.

Foto di Caudia Mauriño

Casa Batlló Contemporary

La nascita della nuova galleria rientra nel programma Casa Batlló Contemporary, piattaforma artistica che invita artisti internazionali a reinterpretare l’eredità di Gaudí in chiave contemporanea. Dal 2021 il progetto ha ospitato nomi come Refik Anadol, Sofía Crespo e Quayola, trasformando la facciata e gli spazi interni in tele di sperimentazione tra arte, tecnologia e architettura.

«Casa Batlló Contemporary vuole essere un dialogo tra passato e futuro – sottolinea la direttrice Maria Bernat – restando fedele allo spirito innovativo e radicale di Gaudí e mettendolo in relazione con la vitalità artistica di Barcellona».

Foto di Caudia Mauriño

Un’eredità del XXI secolo

Il 2026 segnerà anche il centenario della morte di Gaudí e la proclamazione di Barcellona come Capitale Mondiale dell’Architettura. Per Gary Gautier, direttore generale di Casa Batlló, l’apertura del nuovo spazio «rappresenta una tappa fondamentale: un esempio di come il patrimonio possa rimanere vivo, evolvere e continuare a generare innovazione culturale».

Con due mostre contemporanee all’anno e un accesso indipendente rispetto al percorso museale tradizionale, la nuova galleria si prepara a diventare un nuovo polo creativo nel cuore di Barcellona, confermando Casa Batlló non solo come capolavoro del Modernismo ma come patrimonio vivente del XXI secolo.