Intervista a Marco Gianni per The Italian Mind, il meeting che ha messo al centro il pensiero italiano ed un percorso di sviluppo intorno al concetto di soglia. Ad accompagnare l’evento il Maestro Angelo Accardi che ha disegnato, oltre al logo delle manifestazione, anche un premio dedicato.

Nella cornice del Salone dei Cinquecento a Firenze, si è svolto un convegno dal forte valore simbolico ed intellettuale: parliamo di The Italian Mind, un progetto culturale che si propone di riportare al centro il pensiero critico, la riflessione filosofica e la sensibilità umanistica come leve per costruire un’economia più consapevole e un futuro più sostenibile.
Come racconta Marco Gianni, co-fondatore del progetto, The Italian Mind nasce dalla sinergia tra personalità diverse nazionali e internazionali, tra cui Maurizio Mancianti (figura di rilievo nella gestione pubblica e politica), Daniel Langer, uno dei massimi esperti mondiali nel campo del luxury branding, e Syed Raza, economista e strategist, promotore di un approccio trasversale all’innovazione e alla cultura del valore.
Ad accomunarli un obiettivo condiviso: produrre manufatti di pensiero. Non teoria astratta, ma idee concrete capaci di generare cambiamento reale. Pensieri come nuovi mattoni su cui fondare il futuro.
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Economia, percezione, valore
Tra i temi di The Italian Mind: A One Off, il concetto del valore percepito. Riprendendo il pensiero di Rory Sutherland, Vice Chairman di Ogilvy UK tra i relatori del Summit 2025, non esiste il valore assoluto ma bensì un valore percepito. Una visione che rivoluziona il modo di intendere il consumo e la produzione, ma anche l’innovazione e il posizionamento strategico. Il concetto di lusso ad esempio, non viene inteso come privilegio elitario, ma come creazione di valore estremo. Un valore che nasce dalla capacità di attribuire significato, bellezza e unicità a ciò che si offre, come spiega Gianni nella nostra intervista.
Il Rinascimento torna più volte come fonte di ispirazione profonda. Gianni propone una interessante lettura della Cupola del Brunelleschi, definendola uno dei sistemi di management più efficienti mai realizzati. Non per la sola genialità tecnica, ma per la capacità di generare un intento condiviso tra le persone coinvolte.
L’intento – ci spiega Gianni – non è da confondere con le moderne e spesso abusate vision aziendali. È qualcosa di più vivo, di più profondo. Una tensione comune che guida l’azione era senso ad ogni funzione. In questo The Italian Mind si propone di recuperare una cultura dell’intento che metta in relazione pensiero, identità e costruzione collettiva. Come sottolinea Marco Gianni, il Duomo del Brunelleschi non fu costruito per se stesso, ma per rendere gloria alla città di Firenze. «L’intento non è mai solo funzionale – spiega – è ciò che trascende la funzione e da senso a tutto il sistema».
Lo struzzo di Angelo Accardi logo del Summit e simbolo del pensiero creativo
Logo del Summit 2025, l’iconico struzzo del Maestro Angelo Accardi, che ha realizzato per l’occasione anche un serigrafia dal forte impatto provocatorio: alcuni struzzi in Piazza della Signoria. Un simbolo di spiazzamento creativo, di pensiero trasversale che irrompe nello spazio pubblico e lo trasforma.
The Italian Mind: A One Off, è un progetto che unisce rigore economico e spirito umanistico, pensiero sistemico e ispirazione artistica, per creare nuovi spazi di valore.
Foto: RevenewsArts.