L’artista veneziana, selezionata per rappresentare l’arte italiana in Asia, porta una versione ridotta del suo corpus di opere ‘Umanità in viaggio’, un simbolo dell’evoluzione umana attraverso i pilastri della nostra cultura.
Il 13 aprile 2025 l’artista italiana Rosa Mundi sarà protagonista del Padiglione Italiano a Osaka, in Giappone, con un estratto dal suo corpus di opere, Umanità in viaggio, esposto alla Biennale di Venezia nel 2022. Umanità in viaggio, un lavoro di grande impatto filosofico e concettuale, è composto nella sua versione originale da 17 valigie, 3 in marmo e 14 in vetro e plastica riciclata e dipinta con pigmenti naturali ed organici marini. Ad Osaka vengono esposte, in versione ridotta, sette valigie, particolarmente rappresentative del genio e dell’eccelenza italiana nei secoli.
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Il lavoro di Rosa Mundi, che a sua volta selezionata come eccellenza italiana per rappresentare l’arte in Asia, è un viaggio tridimensionale nella storia dell’umanità, un percorso attraverso la materia, il tempo e le culture, dove ogni opera racconta la trasformazione della sostanza in simbolo, nobilitando materiali come il marmo, reso dall’artista mobile e fluido, plastiche marine e vetri riciclati, attraverso un linguaggio che intreccia passato e futuro, corpo e pensiero, visibile e invisibile.
Le sette valigie di Rosa Mundi ad Osaka
All’expo di Osaka le sette valigie di Rosa Mundi rappresentano un simbolo delle tappe fondamentali dell’evoluzione umana attraverso sette eccellenze italiane che hanno fatto la storia, senza le quali il mondo di oggi sarebbe diverso da com’è: Vitruvio, Leonardo da Vinci, Alessandro Volta, Antonio Meucci, Guglielmo Marconi, Carlo Collodi.

Tutto questo in forte dialogo fra passato e presente, grazie all’intimo legame con il meraviglioso Atlante Farnese, ospite illustre al Padiglione d’Italia.
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Nell’esposizione di Rosa Mundi si parte dall’iniziale armonia dell’uomo con l’universo, nella preistoria, per arrivare all’Homo Digital, nell’era del cyberspazio e dell’intelligenza artificiale, passando per l’Homo Vitruviano di Leonardo, per l’Homo Gutemberg e per l’Homo Electricus, celebrando il genio di Alessandro Volta, ma anche di Meucci e Marconi con l’Homo Ubiquity. Infine, una emblematica rappresentazione di Pinocchio, la leggendaria creatura di Collodi, come simbolo dell’intelligenza artificiale.

Rispetto per l’ambiente e resilienza
Al centro della ricerca artistica di Rosa Mundi c’è anche un profondo rispetto per l’ambiente e una visione sostenibile della creazione artistica: nelle sue mani, ogni materiale diventa simbolo di rigenerazione, rendendo il rifiuto parte integrante della narrazione artistica e offrendo un messaggio potente sulla metamorfosi e la resilienza. Tutti i materiali utilizzati per le sue opere, infatti, sono riciclati: il vetro e la plastica dal recupero di rifiuti marini, il legnoda elementi storici come antiche botti di vino del Cinquecento, così come anche il ferro, un tempo utilizzato per cingerle, reimmesso in un nuovo e virtuoso ciclo di vita. La tempera, invece, è ricavata da pigmenti naturali estratti dalle piante del giardino veneziano dell’artista, un ulteriore omaggio alla connessione con la natura, la sostenibilità e il suo territorio.