A Gorizia al via l’esposizione del quadro ‘La presa di Cristo’ di Caravaggio, nell’ambito delle iniziative della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia per Go!2025, Gorizia e Nova Gorica Capitale europea della Cultura.

La Presa di Cristo di Caravaggio – proveniente dalla Collezione Ruffo – è ora parte integrante dei percorsi espositivi Gorithia, tra le pieghe del tempo.

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Il Presidente della Fondazione Casa di Risparmio di Gorizia, Alberto Bergamin, ha definito l’evento espositivo come «sicuramente eccezionale per gli sforzi che ha richiesto, ma anche per la squadra che si è creata, che ha consentito di arrivare qui». Ha inoltre evidenziato che «quest’opera non era previsto arrivasse a Gorizia prima della pausa che la Sovrintendenza aveva stabilito dovesse trascorrere in un caveau per la sua tutela», rendendo la sua presenza un’opportunità ancora più significativa e una «responsabilità in più» colta da Gorizia in quanto Capitale Europea della Cultura insieme a Nova Gorica.

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Bergamin ha quindi precisato che «l’opera resterà esposta fino al 30 di giugno, dopodiché, fino al 2027, non sarà più visibile al pubblico. È quindi un’occasione unica per il pubblico di poterla ammirare. La nostra Fondazione – ha concluso Bergamin – ha inteso regalare questa occasione al territorio, con visite gratuite, perché crediamo profondamente nel valore della cultura come elemento di coesione delle comunità, questa è la nostra mission. Voglio ringraziare il proprietario della meravigliosa tela, Mario Bigetti, per questa opportunità unica».

La Presa di Cristo di Caravaggio a Gorizia

Il curatore dell’esposizione, Don Gianni Citro, Presidente della Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A. e curatore di varie mostre su Caravaggio, ha offerto una profonda riflessione sul significato dell’opera, evidenziando come la presenza di questo capolavoro a Gorizia, in un luogo di confine, confermi ancora una volta lo straordinario potere dell’arte di unire. Ha poi descritto il tema del dipinto, che «nel suo carattere espressionista e fortemente drammatico ritrae la cattura di Cristo nell’orto degli ulivi». Citro ha invitato inoltre a soffermarsi sull’autoritratto dello stesso Caravaggio «che compare tra i personaggi ritratti reggendo una lanterna in quella che è, verosimilmente, un’allegoria di Diogene», e sul volto di Cristo «che sembra quasi già presagire il proprio destino».

In concomitanza con l’esposizione del capolavoro di Caravaggio, è stata inaugurata anche una sezione dedicata ai Codici del Tesoro di Aquileia, allestita in collaborazione con la Biblioteca del Seminario Teologico di Gorizia dove saranno esposti a rotazione tredici libri liturgici di grande valore storico, religioso e culturale, di rara bellezza, decorati con iniziali miniate e ornamenti floreali, di cui la Fondazione Carigo ha finanziato il restauro e la digitalizzazione, operazione illustrata dal responsabile del procedimento dott. Adriano Macchitella.

Questi Codici Miniati rappresentano un’importante testimonianza delle radici culturali e religiose del territorio. Fino al 4 maggio sarà possibile ammirare anche una pergamena manoscritta databile al IX secolo che costituisce una delle più antiche testimonianze scritte di natura libraria conservate in Friuli Venezia Giulia.

Come vedere l’opera di Caravaggio

Le visite aperte al pubblico prenderanno il via il 3 aprile e si svolgeranno con ingresso gratuito. Gli orari di visita sono dal lunedì al giovedì dalle 16:00 alle 19:00 e il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00. È consigliata la prenotazione per la visita alla sola opera di Caravaggio tramite il link https://bit.ly/lapresadicristocaravaggio e per la visita al percorso espositivo GORITHIA. Tra le pieghe del tempo 1001-2025 inclusa l’opera di Caravaggio, tramite il link http://bit.ly/4cju1Vq.

Le visite all’opera di Caravaggio avverranno per gruppi di massimo dieci persone alla volta.

Revenews