Il ‘Sipario’ di Daniele Milvio sarà collocato all’ingresso della nuova torre disegnata da Mario Botta in via Verdi accanto alla Scala.

Annunciato il vincitore del concorso indetto per la realizzazione di un’opera d’arte destinata all’ingresso della nuova torre progettata da Mario Botta in via Verdi, accanto al Teatro alla Scala di Milano. Il progetto vincitore è stato presentato dall’artista Daniele Milvio, che creerà una replica in bronzo del sipario della Scala, un bassorilievo dal titolo Sipario, destinato a diventare un simbolo artistico e architettonico della città.

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Il concorso, promosso da ARIA (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti) in linea con la Legge 717/49, aveva come tema Musica e Architettura e richiedeva un’opera inedita capace di dialogare con il progetto architettonico e il contesto urbano circostante. La commissione, composta da figure di spicco come l’architetto Mario Botta, gli artisti Maurizio Cattelan e Marzia Migliora, e rappresentanti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ha selezionato Milvio tra diversi partecipanti. Menzioni speciali sono state assegnate agli artisti Arcangelo Sassolino e Nico Vascellari.

L’altro sipario Daniele Milvio
Foto da Ufficio Stampa

L’opera vincitrice, realizzata in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa, misurerà 102x319x18 cm e riprodurrà fedelmente una porzione del sipario del Teatro alla Scala, leggermente socchiuso.

Le parole dell’artista

Daniele Milvio spiega che la sua opera rappresenta “le caratteristiche morfologiche di una porzione di sipario della Scala. Per la precisione la parte centrale, in corrispondenza dell’apertura. Le proporzioni sono quelle reali, la porzione in oggetto rispetta le dimensioni massime dell’opera. Il bronzo e la fusione a cera persa sono particolarmente adatti alla resa dei tessuti, delle ricchezze verticali tipiche dei sipari, dei loro ricami, della loro plasticità. Il sipario risulterà leggermente socchiuso

E aggiunge: “Riflettendo sul tema del concorso ho pensato di approfondire la mia conoscenza dell’architettura scenica, affidandomi ai testi di Giacomo Torelli e Bruno Mello. Ho ragionato sulla struttura del sipario e sulle sue mutazioni nel tempo, approfondendone tanto gli aspetti funzionali quanto quelli simbolici. Il sipario della Scala è un oggetto di incredibile duttilità, una quantità di scelte stilistiche possono essere mediate dalle sue molte possibilità di movimentazione, imprimendogli una vitalità che lo allontana dal campo degli esseri inanimati. Ho deciso di dedicarmi e di illustrare il momento esatto in cui il sipario, ancora chiuso, si intitola la funzione di separazione tra due mondi. Due mondi che troveranno motivi di familiarità durante lo svolgimento, e che finiranno col coincidere, ma che ancora in quel momento hanno una conoscenza mediata l’uno dell’altro”.

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La nuova torre e il dialogo culturale

La torre di via Verdi, progettata da Mario Botta, si configura come un nuovo polo culturale e architettonico di Milano, enfatizzando il dialogo tra tradizione e modernità. L’opera di Milvio sarà un omaggio alla storicità del Teatro alla Scala, ma anche un ponte tra l’arte classica e contemporanea, in una cornice che celebra la città come epicentro culturale e creativo.

Con il “Sipario” di Daniele Milvio, la torre di Mario Botta non sarà solo un’opera architettonica, ma anche un contenitore di significati profondi che uniscono musica, arte e architettura, rendendo Milano ancora più ricca di simboli culturali e identitari.

Immagini da Ufficio Stampa

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