Mi vuole sigillare (Gates) è il suo nuovo brano che preannuncia il prossimo album. Il cantante, bassista e musicista romano torna con un interessante progetto insieme a suo figlio, il batterista James Rio.

Andrea Ra, cantante, bassista e musicista romano torna sulle scene musicali con il singolo Mi vuole sigillare (Gates) (distribuzione IDM), primo di una serie in attesa del suo nuovo album. Si tratta di un progetto unico insieme al  batterista James Rio, figlio 19enne dello stesso Andrea e del quale già molto si parla nell’ambiente rock e metal dopo cinque anni di intensa attività live. Una coppia padre/figlio che rende unica e folle una proposta che si pone in diretto contrasto con un mercato musicale sempre meno propenso a sperimentare linguaggi diversi dalla trap, dal pop e dalle mode del mainstream. D’altronde stiamo parlando di un artista che è anche produttore con una laurea in lingue e letterature scandinave ed una tecnica strumentale inimitabile.  Dopo oltre 25 anni di carriera (e una parallela attività da session man con tanti artisti nazionali ed internazionali), Andrea Ra al momento è sicuramente il cantautore più rock/alternative in circolazione. La ricerca strumentale continua, unita ad un’originalità e coerenza quasi al limite dell’autolesionismo, ha fatto di lui un artista di grande livello e uno dei bassisti più innovativi e quotati a livello nazionale tanto da essere Premiato al MEI nel 2017 come Miglior Bassista Italiano Alternative. In Mi vuole sigillare (Gates), le tematiche attuali della situazione pandemica e finanziaria, sono solo lo spunto iniziale di una lunga narrazione che prenderà forma all’interno del concept album di cui farà parte. In questo primo episodio si dà voce al dramma di una costipazione forzata a causa del lockdown filtrata attraverso una disperazione economica e un’isteria sociale sempre più evidente e montante in cui le grandi masse vengono scientificamente bombardate da una “information overload” e da un regime mondiale volto a diffondere un terrore generalizzato. Un mondo cinico ed iniquo governato da ristretti oligopoli occulti in cui oggi campeggia la leggendaria figura di “Gates” attorno al quale si cela una rete di fitti misteri e un fantomatico connubio extraterrestre. Gruppo dei Trenta, il Bilderberg e il Grande Reset sullo sfondo di un “Truman show” le cui impalcature si stanno velocemente sgretolando. Tutta questa schizofrenia a livello musicale viene veicolata attraverso cambi di bpm e un’alternanza di tempi pari e dispari in 7/4. Un tappeto sonoro proprio di un certo metal/prog che viaggia su un martello percussivo inedito in questa Italia 2021 dei pochi “Rockettari del look” che, invece di rifarsi “almeno” alla sostanza musicale dei loro padri, si piegano, non lottano e preferiscono l’autocensura alla scomoda e diretta lingua del rock. Un modo personale e decisamente controcorrente d’interpretare l’odierna situazione ed un omologato panorama musicale.