È di Thomas Berloffa la rilettura dell’artwork di ‘Ballate per Piccole Iene’ degli Afterhours, album che compie vent’anni ed esce in una speciale ristampa 2025.

A vent’anni dalla prima pubblicazione, ‘Ballate per Piccole Iene’ degli Afterhours torna in una ristampa speciale rimasterizzata, disponibile tramite USM / Universal Music Italia. L’album, che ha segnato il panorama rock italiano, esce nei formai LP in vinile nero, CD e un’edizione limitata in vinile marmorizzato rosso mattone – quest’ultima già esaurita presso Discoteca Laziale. Tutte sono accompagnate da un poster con le quattro copertine originali di Guido Harari, rivisitate dall’artwork di Thomas Berloffa.

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Una riedizione, quindi, che non è solo un restauro sonoro, ma una rilettura creativa che amplifica l’urgenza emotiva del disco, grazie al lavoro di Manuel Agnelli e Giovanni Versari. Uscito nel 2005 per Mescal e distribuito globalmente da One Little Indian, etichetta di Björk, ‘Ballate per Piccole Iene’ raggiunse il secondo posto nelle classifiche italiane, portando la band in tour in Europa, Stati Uniti, Canada e Cina.

Con dieci tracce registrate in presa diretta tra Catania e Milano da Paolo Mauri e Daniele Grasso, l’album include classici come Ballata per la mia piccola iena, Ci sono molti modi e La vedova bianca, ancora centrali nei live di Agnelli e degli Afterhours. Co-prodotto con Greg Dulli (Afghan Whigs, Twilight Singers), il disco vede al missaggio John Parish (PJ Harvey, Eels) su sei brani e la chitarra slide di Hugo Race (Nick Cave’s Bad Seeds) nella titletrack.

Afterhours credit_ Videozone
Foto credit Videozone

La copertina originale, con le quattro varianti fotografiche di Harari e il design di Berloffa, è diventata un simbolo del rock alternativo italiano. Per questa ristampa, Berloffa ha rielaborato la grafica, mantenendo il suo carattere distintivo.

L’artwork: un nuovo racconto visivo

La copertina di ‘Ballate per Piccole Iene’ è un elemento chiave del suo mito. L’immagine centrale della cover originaria con la figura maschile in giacca e cravatta oggi è sovrastata da una silhouette rossa stilizzata che sembra abbracciare o soffocare, con braccia e testa piegate in un gesto ambiguo. Il rosso intenso, che domina la composizione, si riversa in linee verticali, evocando sangue, lacrime o energia pura, mentre il titolo dell’album gocciola in caratteri rossi, amplificando l’atmosfera cruda e poetica.

Afterhours cover
Immagine da Ufficio Stampa

Questa scelta visiva riflette il dualismo dell’album: vulnerabilità e ferocia, intimità e ribellione. Berloffa, noto per il suo stile grafico che mescola surrealismo e minimalismo, ha collaborato con Harari per creare un’immagine che non illustra solo il disco, ma ne amplifica l’emozione. E la nuova versione mantiene questa essenza, aggiornando i dettagli per un’estetica contemporanea, con un poster celebrativo che raccoglie tutte le quattro varianti originali.

Il processo di rimasterizzazione e il tour 2025

Giovanni Versari descrive il lavoro come “un vero e proprio atto di rilettura creativa”. Utilizzando tracce separate dell’epoca, Agnelli e Versari hanno ridefinito la spazialità sonora, dando nuova vita alle voci – “più presenti, più vive, come se ti stessero parlando da dentro le viscere” – e alle chitarre, che brillano con “nuove distorsioni e fragilità”. Le batterie pulsano con un respiro più ampio, e i bassi scavano in profondità, creando un equilibrio tra “violenza e vulnerabilità”. Il mastering ibrido analogico-digitale ha preservato il carattere ruvido originale, esaltandone chiarezza e dettaglio con cura artigianale.

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L’attesa, ora, è per il 26 giugno, quando Manuel Agnelli riunirà la formazione storica – Andrea Viti al basso, Dario Ciffo al violino e chitarra, Giorgio Prette alla batteria – per un tour di 19 date che riporterà in vita lo spirito di ‘Ballate per Piccole Iene’. Gli opening act saranno selezionati da Carne Fresca: Suoni dal Futuro, rassegna ideata da Francesca Risi e curata da Agnelli, Giovanni Succi e Gianluca Segale al Germi LdC di Milano, attiva dal novembre 2024. Aperta a musicisti tra i 15 e 29 anni, ha ospitato oltre 100 emergenti, offrendo loro un palco per idee autentiche, lontane dalla “fabbrica virtuale della musica fatta di numeri”.

Immagini da Ufficio Stampa

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