Un progetto ambizioso, lavorato per oltre un anno: Lazza presenta con uno speciale evento live nel cuore di Milano la riedizione di ‘LOCURA’.

È stata la cornice di Piazza Duomo a Milano a ospitare lo speciale evento con cui Lazza ha presentato ‘LOCURA JAM + OPERA’, nuovo lavoro in uscita il 6 giugno. Quello in arrivo è un progetto – anzi un sogno – coltivato a lungo che è figlio dello spirito eclettico di Lazzarini e del suo desiderio di andare sempre oltre. Cambiando pelle e contaminando stili. Ma sempre nel rispetto per le radici di quella tradizione classica che ben conosce.
E che Lazza tenga particolarmente a questa nuova edizione del suo ultimo disco (“anche se è riduttivo chiamarlo repack, ci abbiamo lavorato davvero tanto”, spiega) lo si capisce da tanti dettagli. A partire proprio dalla speciale location scelta per un’esibizione intima ‘con vista’ – a pochi giorni dal primo concerto della sua carriera a San Siro –. La terrazza all’ottavo piano è a un passo dalla maestosità gotica del Duomo, sotto lo sguardo della Madonnina a dominare la piazza e la città.
L’articolo continua più sotto
La nostra newsletter bisettimanale dedicata al mondo dell’arte e della cultura

E poi c’è il modo in cui Lazzarini racconta ‘LOCURA JAM + OPERA’, mostrando costantemente gratitudine nei confronti dei maestri che hanno lavorato con lui. Alcuni dei quali coinvolti proprio nel mini live milanese. Più di quaranta i musicisti che hanno lavorato ai nuovi arrangiamenti per riscrivere il disco, “una volta in jam, suonando tutto da capo e una volta con l’orchestra, spingendoci ancora oltre. Ogni nota nasce da mani vere. Fiati, archi, pelli, corde. Due mondi diversi, stesso fuoco”.
LEGGI ANCHE: — Lorde, il video di ‘Man of the Year’ è un omaggio all’arte di Walter De Maria
Un immaginario sonoro pensato ancora prima che ‘LOCURA’ venisse pubblicato e che ha preso forma mentre l’album macinava ascolti. “Con Jacopo abbiamo lavorato in un continuo scambio di idee per dare a ciascuno dei brani un suo carattere, una sua fisionomia”, racconta il maestro Aleksander Zielinski. “Sfruttando gli effetti del piano – l’estensione, la dinamica, ma anche l’effetto percussivo – abbiamo ottenuto una resa sui brani che ci ha soddisfatti a pieno. Vedere Jacopo gasato mi dava la grinta e la sicurezza di andare avanti”.
Approccio jam (sette tracce) da una parte e impostazione sinfonica (dieci brani) dall’altra si guardano e si rispecchiano in tutta la loro complementare energia. In fondo, la doppia anima dell’artista e del progetto stesso è incastonata anche nella duplice copertina dallo sfondo bianco. Al centro Lazza – in versione casual e in completo elegante – sdraiato a terra e circondato dai musicisti. Quasi una dichiarazione di abbandono alla musica.


Il risultato? Le hit originarie – presentate in anteprima in un altro luogo iconico della città, il Meazza – indossano l’abito più elegante senza perdere in incisività o potenza. Che sia su un beat o con un’orchestra sinfonica, Lazza conferma un linguaggio personalissimo con cui fare la differenza.
Immagini da Ufficio Stampa