A metà strada tra celebrazione e geniale provocazione, la cover del nuovo album di Robbie Williams ha fatto subito parlare di sé.

Robbie Williams è pronto a tornare sulle scene globali con il suo nuovo album, ‘Britpop’, in uscita in autunno e già disponibile in pre-order. Anticipato dal singolo Rocket featuring Tony Iommi dei Black Sabbath, il progetto si presenta con un biglietto da visita che non lascia indifferenti. Una copertina che è un’esplosione di ironia, colore e ironica provocazione; non a caso, in poche ore ha fatto il giro del web, e non solo tra i fan in attesa di musica inedita.

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Dipinta da Kate Oleska sulla base di una foto di Mick Hutson, la cover cattura, infatti, lo stesso Robbie in una tuta rossa, omaggio al suo iconico look di metà anni Novanta. Si tratta, infatti, del completo indossato in occasione del Glastonbury Festival 1995 che vide la popstar sul palco in un momento cruciale del suo percorso. Ma non c’è nostalgia nell’immagine, piuttosto la volontà di rinnovare lo spirito ribelle di quegli anni portato ai giorni nostri. Un’età dell’oro bis che sa prendersi in giro, come nello stile di Williams.

La copertina: un dipinto che provoca e celebra

Entrando più nel dettaglio, la copertina di ‘Britpop’ è un capolavoro di ironia e autocoscienza. Realizzata, come si accennava, dall’artista Kate Oleska, nota per il suo stile vibrante e dettagliato, si basa su una fotografia scattata da Mick Hutson, celebre per aver immortalato le star degli anni ’90.

Robbie Williams Britpop
Cover da Ufficio Stampa

L’immagine ritrae Robbie al Glastonbury, nel momento che segnò la sua affermazione solista dopo l’uscita dai Take That. La tuta, simbolo di un’epoca di eccessi e ribellione, è dipinta con un realismo che ne esalta i dettagli. Il tessuto sgargiante, le linee audaci e l’atteggiamento spavaldo di un giovane Robbie, allora ventenne, che conquistò il pubblico con il suo carisma.

L’approccio di Oleska, che mescola precisione fotografica e tocchi pittorici espressivi, infonde alla cover un’aura di autoironia. Robbie, infatti, sembra farsi gioco di se stesso, di ciò che ha rappresenta e rappresenta ancora, trasformando un’icona del passato in un’opera d’arte che strizza l’occhio al presente. La scelta di un dipinto, anziché di una semplice foto, amplifica il tono provocatorio: come se Robbie dicesse, “sono ancora qui, ma so ridere del mio mito”.

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Una reinterpretazione visiva contemporanea sottolineata anche dall’inserimento dell’immagine in una galleria di dipinti di epoca moderna dall’impostazione classica. Un museo di icone in cui spicca al centro la star del pop britannico mentre la sua rappresentazione viene vandalizzata da alcuni soggetti di spalle con della vernice rosa. ‘Just stop pop’ è la rivendicazione di questi improbabili – ma neanche troppo – attivisti che si accaniscono contro il quadro di Robbie Williams.

Come in un auto sabotaggio, nella sala espositiva dalle pareti blu scuro e il raffinato pavimento in legno irrompe il gesto caotico a portare scompiglio. La vernice rosa fluo che colpisce il ritratto e sgocciola sulla tela tra lo stupore dei presenti è l’atto finale che cristallizza il momento.

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L’artista Kate Oleska

Kate Oleska è un’illustratrice e pittrice britannica di origine polacca, nota per il suo talento nel fondere realismo e immaginazione, con un tocco di ironia che rende le sue opere uniche. Nata a Varsavia, dopo essersi laureata in architettura, si è trasferita a Denver, negli Stati Uniti e attualmente risiede nel Regno Unito dove lavora come illustratrice e ritrattista.

Ha esposto per la Royal Society of Portrait Painters e la Royal Institute of Oil Painters, dove il suo dipinto Portrait of an Artist è stato finalista all’International ARC Salon Competition (2019). La sua tecnica, che combina oli, carboncino e digitale, è arricchita da un approccio narrativo che rende ogni opera una storia visiva.

Oggi lavora per case editrici e clienti privati. Tra i suoi lavori più recenti figurano 14 libri della serie Discworld di Terry Pratchett, pubblicati da Piper Verlag in Germania, Austria e Svizzera.

Immagini da Ufficio Stampa

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