Monolith è  il nuovo singolo/video  di Mattia Cupelli e primo brano estratto da Ruins, l’album del compositore e produttore di base a Roma in uscita il 9 luglio (distribuzione Believe Digital). Monolith, così come l’intero disco, riflette sull’identità umana in correlazione con il tempo e di come l’uomo vi si interfacci attraverso l’arte. Ecco dunque che nel video sono protagoniste magnifiche statue riconducibili all’arte classica, in un labirinto che rappresenta il tempo stesso, distorto e infinito. Il tutto combinato a una forte estetica contemporanea data dall’utilizzo della computer grafica e avvolto dalla potenza espressiva del sound del compositore, un efficace connubio di neo classica ed elettronica dove culture diverse possono coesistere e andare di pari passo, tra cori,  flauti giapponesi e sonorità moderne. Monolith rappresenta un nuovo inizio, spiega l’artista stesso. Un’ evoluzione, un cambiamento (non a caso è anche una citazione al film di Kubrick), anche a livello personale: per me sancisce infatti l’inizio di una nuova era sonora. Il video è stato realizzato da Alternative Production, con la regia di Matteo Montagna e il CG Artist Federico Forgia. Compositore e produttore con base a Roma, Mattia Cupelli emerge nella scena neo classica per i suoi brani carichi di pathos ed emotività. In grado di combinare suoni più classici con la più moderna musica elettronica e minimale, i suoi primi lavori si basano principalmente su colonne sonore, musica orchestrale e musica per pianoforte moderno, riscuotendo sin da subito un discreto successo su YouTube, dove colleziona in poco tempo oltre 80 milioni di streaming. Fortemente influenzato da artisti di fama mondiale come Nils Frahm, Nicolas Jaar e David August, Mattia Cupelli impara l’arte di far coesistere strumenti acustici ed elettronici. Dopo vari ep pubblicati in digitale, nel 2018 arriva il suo primo album,  After The Rain, un omaggio al pianoforte, seguito lo stesso anno da Affected, dal suono più ambient. Nel 2019 pubblica Underneath, contenente i singoli Lost e Crown Shyness, dal suono neo classico ma influenzato dalla musica sperimentale elettronica moderna. L’anno appena trascorso ha visto Mattia Cupelli dedicarsi principalmente ad ep secondari, come i vari rework di suoi vecchi brani e qualche nuova composizione più strumentale. In compenso ha composto il nuovo album, Ruins,che si preannuncia davvero interessante.