La GAM celebra il suo centenario con un grande racconto espositivo tra storia, collezioni e identità culturale.
Era il 28 ottobre 1925 quando, per la prima volta, nelle sale di Palazzo Caffarelli in Campidoglio, prendeva forma un nucleo di opere di arte moderna acquisite dal Comune di Roma. Nasceva così la Galleria d’Arte Moderna, prima collezione civica italiana costruita attraverso una politica di acquisizioni mirata, capace di intercettare le voci più significative del panorama artistico nazionale e internazionale. A cento anni di distanza, quella storia viene celebrata con la grande mostra GAM 100. Un secolo di Galleria comunale 1925–2025, in programma dal 20 dicembre 2025 all’11 ottobre 2026 nella sede attuale della Galleria d’Arte Moderna di Roma, in via Francesco Crispi.
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La nascita della Galleria d’Arte Moderna di Roma
Promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, l’esposizione riunisce oltre 120 opere tra dipinti, sculture e lavori grafici. Il percorso, curato da Ilaria Miarelli Mariani e Arianna Angelelli con Paola Lagonigro, Ilaria Arcangeli, Antonio Ferrara e Vanda Lisanti, ripercorre l’evoluzione della collezione attraverso i momenti chiave che hanno segnato un secolo di politiche culturali, scelte artistiche e trasformazioni istituzionali.
«È un viaggio attraverso la città di Roma, la sua storia e quella dello scenario artistico internazionale», spiega l’Assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio. Un viaggio che attraversa la fine dell’Ottocento, il Futurismo, il Novecento, il Realismo magico, la Metafisica, la Scuola Romana, il secondo dopoguerra con l’Astrazione e la Neoavanguardia, fino alle acquisizioni più recenti degli anni Duemila. Un racconto che restituisce la pluralità di voci e linguaggi che Roma ha saputo accogliere, spesso anticipando o accompagnando le grandi svolte dell’arte del Novecento.

Il percorso espositivo di GAM 100
La mostra si articola su tre piani. Al primo piano, la sezione La nascita della Galleria. Le prime acquisizioni, le avanguardie e il ruolo delle Quadriennali racconta l’inaugurazione del 1925 e il riallestimento del 1931, quando la Galleria assume il nome di Galleria Mussolini sotto la direzione di Antonio Muñoz. Qui trovano spazio le opere provenienti dalle grandi rassegne romane del primo Novecento e dalle mostre della Secessione, insieme ai capolavori di artisti come Giacomo Balla, Antonio Donghi e Giorgio de Chirico, in dialogo con il movimento Novecento e con le esperienze legate alla rivista Valori Plastici.
Il secondo piano, con la sezione Dalla ricerca di una nuova sede alla rinascita negli anni Cinquanta, attraversa uno dei momenti più complessi della storia della Galleria: la soppressione del 1938, la dispersione temporanea delle opere e la riapertura del 1952 a Palazzo Braschi. È qui che emergono le figure centrali della Scuola Romana e del secondo dopoguerra, da Scipione a Renato Guttuso, insieme alle ricerche astratte e informali che segnano una nuova stagione artistica.
L’ultimo piano, Verso la nuova Galleria d’Arte Moderna. Una collezione in continua crescita, segue le vicende più recenti: il trasferimento al Palazzo delle Esposizioni negli anni Sessanta, il lungo periodo di incertezza, l’approdo definitivo nell’ex convento di San Giuseppe a Capo le Case e le acquisizioni dagli anni Ottanta a oggi. Un percorso che testimonia la capacità della GAM di rinnovarsi costantemente, mantenendo uno sguardo aperto sul presente.

Una collezione in continua trasformazione
Accanto alla storia della collezione, la mostra restituisce anche quella dei luoghi che l’hanno ospitata. Particolarmente significativo è il recupero dei dipinti murali seicenteschi realizzati da Suor Eufrasia della Croce, tornati visibili dopo anni di occultamento e oggi parte integrante del percorso espositivo. Un dettaglio che rafforza il dialogo tra arte, memoria e spazio architettonico.
GAM 100 è il risultato di un lavoro corale che coinvolge altri musei e istituti della Sovrintendenza Capitolina, oltre a importanti archivi storici e fotografici. Una seconda rotazione espositiva è prevista per la primavera 2026, con l’inserimento di opere finora inedite, mentre particolare attenzione è dedicata all’accessibilità, con percorsi per visitatori con disabilità visiva e nuove tavole tattili.
Un secolo dopo la sua nascita, la Galleria d’Arte Moderna si racconta come uno specchio della città e delle sue trasformazioni, confermandosi non solo come luogo di conservazione, ma come spazio vivo di interpretazione del presente.