Trieste celebra la porcellana europea con la Donazione Lokar al Museo Sartorio

Il Museo Civico Sartorio di Trieste accoglie un nuovo allestimento permanente di straordinario valore: la Donazione Lokar. Lo splendore della porcellana europea, una delle raccolte più complete e raffinate dedicate alla porcellana del Settecento europeo. Tutto nasce da una passione privata che, dopo oltre sessant’anni di ricerche e acquisizioni, diventa patrimonio condiviso. Giovanni Lokar, insieme alla moglie Sonja Polojaz, ha costruito infatti una collezione eccezionale, oggi donata al Comune di Trieste e inserita stabilmente nel percorso.

Due sale sono, così, state appositamente riallestite per ospitare le opere, in un ambiente capace di dialogare tra contemporaneità museografica e suggestioni dell’epoca d’oro della porcellana. L’esposizione presenta al pubblico la quasi totalità della raccolta Lokar: oltre 550 pezzi provenienti da circa 80 manifatture, dal 1709 fino alla prima metà dell’Ottocento.

La collezione documenta un panorama geografico amplissimo: dalla Germania all’Italia, dalla Francia alla Danimarca, dall’Inghilterra alla Russia, dalla Spagna alla Repubblica Ceca. Per varietà e ampiezza delle manifatture rappresentate, si tratta di una delle raccolte più complete dedicate alla porcellana europea del XVIII secolo.

Tazza litron, con piattino, con paesaggi lacustri; dorature Manifattura di Gotha, 1790-1795 ca. Foto Kajetan Kravos.

In particolare, Lokar ha privilegiato, per le principali manifatture, gli esemplari dei primi anni di attività, spesso meno appariscenti ma di straordinaria rarità. Accanto a servizi, piatti, caffettiere, teiere e sculture, spicca la presenza delle tazze con piattino, che valorizzano la finezza del decoro pittorico e degli eleganti fregi dorati. I manufatti, magnifici esempi di porcellana barocca del primo Settecento, si distinguono per lo stato di conservazione e per la presenza dei marchi originali di fabbrica.

I pezzi più pregiati

La raccolta riflette in modo evidente l’identità culturale di Trieste, città di confine e di incontro tra mondi diversi. Fin dall’inizio Lokar si è concentrato sulla manifattura viennese Du Paquier, apprezzata per l’equilibrio tra magnificenza decorativa ed eleganza formale.

Parallelamente, grande attenzione è riservata alla porcellana italiana, in particolare alle manifatture veneziane. Dalla Vezzi, primo acquisto della collezione, alla rarissima Hewelcke, fino alla raffinata Cozzi, senza tralasciare le altre realtà venete e italiane. Di particolare rilievo è il nucleo delle porcellane Ginori, con esemplari che dialogano idealmente con la produzione viennese.

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Un capitolo significativo è dedicato alle porcellane araldiche, decorate con stemmi nobiliari, soprattutto veneziani e veneti, e a quelle commissionate alla manifattura di Meissen dalle famiglie patrizie lagunari tra il 1730 e il 1750. Oggetti fragili e preziosi, pensati come simboli di status e rappresentanza.

Altro elemento distintivo della collezione è l’attenzione verso le manifatture, anche rarissime, degli Stati del Sacro Romano Impero, documentate da oltre trenta realtà diverse, ciascuna con una propria identità stilistica.

Teiera esagonale con decoro floreale policromo a bassorilievo, mascheroni e dorature. Presa del coperchio a forma di rana e versatoio a forma di drago, sormontato da un leoncino. Vienna, Manifattura Du Paquier, 1720-1725 ca. Foto Kajetan Kravos.
Caffettiera con salice in rosso e oro. Doccia, Manifattura Ginori, 1750-1755. Foto Kajetan Kravos.

Di eccezionale interesse è inoltre il nucleo legato agli Hausmaler, pittori itineranti che decorarono porcellane tedesche, viennesi e cinesi, contribuendo alla diffusione di gusti e modelli in tutta Europa. Tra questi spicca la figura di Jacob Helchis, nato a Trieste e definito “primo fra i virtuosi di pitturare le porcellane”, capace di trasferire su porcellana soggetti e tecniche derivati dall’incisione.

«Questo eminente accrescimento delle raccolte – afferma Giorgio Rossi, Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste – pone il Museo Sartorio al livello delle collezioni ceramiche dei più prestigiosi musei italiani ed europei».

Promossa dall’Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste, l’esposizione è realizzata con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia.

Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Tazza litron, con piattino, con putti alati imprigionati dietro finestre circolari chiuse da una grata dorata su fondo a muratura. Vienna, Manifattura Imperiale, 1802. Foto Kajetan Kravos.