‘Totò e la sua Napoli’: a Palazzo Reale una mostra che celebra il genio e l’anima partenopea

Fino al 25 gennaio 2026, Palazzo Reale di Napoli ospita Totò e la sua Napoli, un’inedita esposizione dedicata al legame profondo tra Antonio de Curtis e la sua città. Un viaggio tra cinema, teatro e vita vissuta che rende omaggio all’attore simbolo della napoletanità universale, nel cuore delle celebrazioni per i 2500 anni della fondazione di Napoli.

La mostra si sviluppa come un racconto visivo e sentimentale attraverso documenti originali, fotografie, costumi, locandine, ricordi privati e installazioni multimediali. E accompagna il visitatore tra le diverse anime del Principe de Curtis: le origini, il Rione Sanità, il teatro, la musica, il cinema, le poesie e i grandi amori.

Un’intera sezione è poi dedicata a Totò e le bellezze della sua Napoli, chiudendo con Il saluto della sua Napoli, un omaggio intenso e commovente al suo ultimo addio. Momento particolarmente emozionante è l’ascolto dell’orazione funebre di Nino Taranto, pronunciata il 17 aprile 1967 in una piazza del Carmine gremita di centomila persone in lacrime. Una scena che resta impressa nella memoria collettiva del Paese.

Foto allestimento di Stefano Renna da Ufficio Stampa

Totò, maschera e simbolo di un popolo

Come sottolinea Marino Niola, «Totò riassume le mille identità di una Napoli che diventa teatro universale, grande metafora della condizione umana. La città lo ha amato moltissimo e incondizionatamente perché ciascun napoletano si è riconosciuto in una delle mille sfaccettature di questa maschera interclassista».

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Totò era il volto mutevole di Napoli: nobile e plebeo, ironico e malinconico, aristocratico e popolare. «Totò è un buffone serissimo – diceva di sé – incontrandomi per la prima volta mi disse che avevo proprio la faccia che serviva a lui». Una maschera che, tra deformazione e grazia, ha saputo riflettere l’anima stessa di Partenope: tragica, surreale, irripetibile.

A corredo della mostra, un volume edito da Gangemi Editore raccoglie immagini, testimonianze e materiali d’archivio, offrendo una lettura profonda e attuale del suo spirito libero. Totò, con la sua comicità visionaria e umana, continua a parlare anche alle nuove generazioni, testimone di una Napoli che vive dentro chiunque ne condivida la voglia di libertà.

Foto allestimento di Stefano Renna da Ufficio Stampa

Curata da Alessandro Nicosia e Marino Niola, la mostra è promossa dal Comitato Nazionale Neapolis 2500 con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Palazzo Reale di Napoli (MiC), gli Eredi Totò, e la collaborazione di Rai Teche e Archivio Storico Luce. Un progetto firmato da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, che non si ferma a Napoli. Nella primavera 2026, Totò e la sua Napoli approderà a New York, per proseguire idealmente quel ponte culturale che l’attore stesso ha incarnato, portando la comicità e l’ironia partenopee nel mondo.

Foto allestimento di Stefano Renna da Ufficio Stampa