‘Deus sive natura’: la mostra di Silvia Scaringella al Museo Carlo Bilotti

Dall’8 novembre 2025 al 25 gennaio 2026 il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese ospita Silvia Scaringella. Deus sive natura, esposizione che indaga la relazione profonda e sempre più fragile tra l’essere umano e il mondo naturale. Il progetto nasce da una riflessione ispirata al pensiero di Baruch Spinoza – Deus sive natura (“Dio ossia la natura”) – e affronta il tema dell’interconnessione tra esseri viventi, vegetali e animali. In un’epoca in cui l’artificio umano sembra aver superato i limiti del naturale.

Se fino all’età preindustriale, infatti, la convivenza tra le specie era armonica, oggi la crescita tecnologica e l’impatto ambientale hanno modificato in modo radicale questo equilibrio. Generando le prime conseguenze tangibili: cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, fragilità ecosistemiche.

Foto di Giorgio Benni via Ufficio Stampa

Attraverso opere che mettono in dialogo corpo umano e paesaggio, ossa e fiori, architettura e foresta, Silvia Scaringella invita lo spettatore a interrogarsi sulle somiglianze mimetiche e sui legami ancestrali che ancora uniscono l’uomo agli altri esseri viventi. I lavori in mostra esplorano, per esempio, il rapporto albero-casa, la morfologia floreale come riflesso dello scheletro umano, le dinamiche sociali delle comunità naturali e l’utopica possibilità di coabitazione tra specie diverse nello stesso spazio vitale.

Villa Borghese come matrice creativa

Ambientata nel cuore verde di Villa Borghese, la mostra trova nella natura circostante la sua più autentica ispirazione. Gli alberi secolari, le geometrie vegetali e il respiro stesso del parco diventano protagonisti e interlocutori delle opere di Scaringella. Artista che qui compie un ritorno alle origini del suo percorso artistico, fondato sull’osservazione del mondo naturale.

Foto di Giorgio Benni via Ufficio Stampa
Foto di Giorgio Benni via Ufficio Stampa

LEGGI ANCHE: — Tra spine e visioni a Villa Sauber: un viaggio nelle infinite ispirazioni artistiche del Cactus

Ad accompagnare l’esposizione, un catalogo pubblicato da Poligrafiche San Marco, che approfondisce il pensiero dell’artista e i temi etici, estetici e filosofici alla base del progetto. La mostra, curata da Maila Buglioni, è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Ed è prodotta e organizzata da Lamaro Arte, con il sostegno di Yourban2030, il patrocinio di Carrara City of Crafts and Folk Art, il supporto tecnico di Tabularasa.

Foto di Giorgio Benni via Ufficio Stampa