La Galleria Spazzapan riapre con due mostre e il nuovo SpazioLab

Dopo importanti lavori di restauro e ampliamento, la Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca d’Isonzo riapre al pubblico, restituendo alla comunità uno dei luoghi simbolo dell’arte contemporanea in Friuli Venezia Giulia. L’intervento ha interessato la sede storica della Galleria, ospitata nell’ala nord di Palazzo Torriani e distribuita su tre livelli, e ha reso possibile la nascita dello SpazioLab, un grande open space ricavato dall’ex Biblioteca comunale di via Bergamas, pensato come laboratorio di sperimentazione e dialogo creativo.

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La riapertura, in programma mercoledì 1° ottobre alle 18, segna l’inizio di una nuova stagione sotto la gestione di ERPAC FVG, in convenzione con il Comune di Gradisca d’Isonzo e la Fondazione Carigo. Per l’occasione saranno inaugurate due mostre: Zigaina in dialogo e Un secolo di disegno italiano, entrambe visitabili fino al 28 febbraio 2026. Le esposizioni fanno parte di GO! 2025&Friends, cartellone di iniziative collaterali a Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura 2025.

A dieci anni dalla sua scomparsa, Giuseppe Zigaina è protagonista della mostra inaugurale negli spazi storici della Galleria. Zigaina in dialogo, a cura di Lorenzo Michelli e Vanja Strukelj in collaborazione con CSAC – Università di Parma, ripercorre la figura dell’artista attraverso due momenti centrali: la mostra monografica del 1973 a Gradisca d’Isonzo, curata da Giuseppe Marchiori, e la donazione al CSAC di Parma nel 1994, frutto del dialogo con Arturo Carlo Quintavalle.

Il percorso rievoca la vitalità culturale degli anni Settanta, con immagini, documenti e disegni dell’epoca, restituendo l’atmosfera di un laboratorio intellettuale che coinvolse, oltre a Zigaina e Marchiori, figure come Pier Paolo Pasolini e Alida Valli. In mostra anche opere fondamentali provenienti dal Fondo Zigaina del CSAC, dal celebre olio Uomini che uccidono cavalli (1948) fino alle grandi tele visionarie degli anni Ottanta. L’intento è far emergere i processi creativi dell’artista, dalle prime idee ai disegni, dalle scenografie alle tele, ricostruendo il metodo di lavoro di uno dei protagonisti della cultura isontina e nazionale.

Rassegne Spazzapan – 1973

Un secolo di disegno italiano

Il nuovo SpazioLab debutta con la collettiva Un secolo di disegno italiano, a cura di Andrea Bruciati, che esplora la ricchezza e la varietà della pratica del disegno tra Novecento e contemporaneità. Più di cinquanta opere, in gran parte provenienti da collezioni private, offrono una panoramica che va dalle avanguardie storiche alle ricerche concettuali e performative più recenti.

In mostra lavori di Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Lucio Fontana, Alighiero Boetti, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Maurizio Cattelan, Vanessa Beecroft, Giulio Paolini, accanto ad altri grandi nomi come Vincenzo Agnetti, Enrico Baj, Franco Angeli e Leonor Fini. Il disegno è presentato non solo come tecnica, ma come gesto concettuale e linguaggio di sperimentazione, capace di attraversare un secolo di storia dell’arte italiana. «Il disegno contemporaneo appare come il frammento di un diario immaginativo, spesso interrotto – sottolinea Bruciati – una traccia che documenta la ricerca e l’esercizio creativo dell’artista».

UN SECOLO DI DISEGNO ITALIANO – Foto Elia Falaschi

Una nuova stagione per la Galleria

Per il vicepresidente e assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, la riapertura della Galleria rappresenta «un momento importante di crescita culturale e di coesione sociale», confermando la Spazzapan come luogo di memoria e innovazione.

Con il suo duplice volto – la sede storica di Palazzo Torriani e il nuovo SpazioLab – la Galleria si configura oggi come un sistema integrato che intreccia conservazione, ricerca e sperimentazione. Dal 2025 la Spazzapan fa parte di AMACI, il circuito dei musei italiani d’arte contemporanea, rafforzando il proprio ruolo a livello nazionale.

«Con la riapertura della Galleria e l’attivazione dello SpazioLab – afferma il conservatore Lorenzo Michelli – vogliamo che questo diventi uno spazio dinamico di confronto e crescita collettiva, in cui memoria e futuro dialogano attraverso l’arte».