Boccaccio Boccaccino: a Cremona la prima monografica dedicata al pittore rinascimentale

A 500 anni dalla morte, il Museo Diocesano di Cremona dedica la prima mostra monografica a Boccaccio Boccaccino (1462/66-1525), pittore ferrarese che segnò il Rinascimento settentrionale. Il Rinascimento di Boccaccino, aperta dal 10 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026, esplora la carriera dell’artista – definito da Giorgio Vasari “raro” ed “eccellente pittore” – attraverso prestiti dalle Gallerie degli Uffizi, la Galleria Estense, il Museo di Capodimonte e collezioni private.

Il percorso inizia con le prime opere di Boccaccino, come l’Adorazione dei pastori e la Madonna col Bambino, che evidenziano l’influenza emiliano-ferrarese e leonardesca di fine Quattrocento. Il trasferimento a Venezia nel 1500, dopo un drammatico episodio criminale, segna una svolta: l’Adorazione dei pastori della Galleria Estense mostra l’eco del magistero di Giorgione.

Adorazione dei pastori – olio su tavola – Boccaccio Boccaccino – 1501 – Modena, Italia, Galleria Estense

La mostra ricrea anche l’ancona per San Giuliano – la “pala di San Zulian” – attraverso due opere private inedite che replicano il gruppo centrale della Madonna col Bambino, mai esposte prima. Raffinate composizioni come la coppia di Evangelisti e la Zingarella degli Uffizi, insieme alla Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Battista e Caterina d’Alessandria del Museo Correr, illustrano la capacità di Boccaccino di assorbire la “sacra conversazione” di Giovanni Bellini.

Cremona: l’apice della carriera

L’arrivo a Cremona nel 1506 dà il via alle imprese più significative. La mostra espone l’Annunciazione Ludovisi (deposito dalla Fondazione Arvedi Buschini), la Crocifissione e la Sacra famiglia con Maria Maddalena, oltre al recente frammento restaurato della pala d’altare di San Pietro al Po.

LEGGI ANCHE: — La Cappella Sansevero va online: il primo catalogo digitale tra nuove scoperte e immagini in gigapixel

E ancora, la Pala di Sant’Agata (1508, restaurata) e la Crocifissione su tela completano il nucleo museale del Diocesano, il più cospicuo in assoluto. Il clou è il ciclo affrescato del Duomo di Cremona (1514-1519), le Storie della Vita della Vergine e dell’infanzia di Cristo sulla navata sinistra, invitando i visitatori a recarsi in Cattedrale per ammirarlo in situ.

Milano, Pinacoteca di Brera, Reg. Cron
San Pietro Presenta Donatore, Cremona Museo Diocesano

Dopo un soggiorno romano, opere tardive come il Ritratto di gentiluomo (privato, inedito) e il frammento della “pala Fodri” mostrano l’aggiornamento sulle novità padane di Girolamo Romanino e Altobello Melone. Confermando il prestigio di Boccaccino tra i contemporanei.

L’esposizione, diretta scientificamente da Francesco Ceretti (Università di Pavia) e Filippo Piazza (Soprintendenza ABAP), con un comitato di studiosi, si propone come piattaforma di ricerca sul Rinascimento padano. Il catalogo, edito da Officina Libraria, raccoglie saggi dei curatori e studiosi, con schede delle opere.

Immagini da Ufficio Stampa