In occasione del centenario della nascita di Elisabetta II, The King’s Gallery a Buckingham Palace ospiterà, dalla primavera all’autunno 2026, Queen Elizabeth II: Her Life in Style, la più grande esposizione mai dedicata alla moda della regina più longeva della Gran Bretagna. In mostra – con la curatela di Caroline de Guitaut – circa 200 pezzi di cui la metà esposti per la prima volta.
Intento dell’esposizione che, di certo, attirerà sudditi affezionati ma non solo, è raccontare un secolo di stile attraverso abiti, gioielli, cappelli, scarpe e accessori che accompagnano la vita di Elisabetta. Dall’infanzia alla maturità, da principessa a regina, dallo stile informale a quello diplomatico.
L’archivio di moda di Elisabetta II, tra i più importanti del XX secolo, rivela tra l’altro il coinvolgimento diretto della regnante nella creazione del suo guardaroba. La mostra presenta, infatti, schizzi di design, campioni di tessuto e corrispondenza manoscritta, offrendo uno sguardo inedito sul processo creativo dietro ogni abito. Dai capi couture alle scelte quotidiane, ogni pezzo riflette la cura per il dettaglio e il “soft power” della regina, che usava la moda come strumento diplomatico. “Il suo stile, immediatamente riconoscibile, ha rafforzato l’industria della moda britannica, influenzando generazioni di designer”, afferma de Guitaut.
Dall’infanzia alla corona
L’allestimento si aprirà con un raro abito da damigella in lamé e tulle, disegnato da Edward Molyneux per il matrimonio del Duca di Kent nel 1934, indossato da Elisabetta a otto anni. Questo capo, esposto per la prima volta, testimonia il fascino che il guardaroba della principessa esercitava già nell’infanzia.
Negli anni ’40, Elisabetta collabora con Norman Hartnell, che firma il suo abito da sposa del 1947 e quello per l’incoronazione del 1953, entrambi in mostra. Capolavori che consolidano Hartnell come il principale couturier britannico, definendo l’estetica regale della giovane sovrana.
Il percorso attraversa, poi, le tendenze di moda durante il lungo regno di Elisabetta. Negli anni ’50, gli abiti di Hartnell e Hardy Amies, con gonne a crinolina, incarnano l’eleganza formale, mentre negli anni ’70 i vestiti fluidi e colorati di Ian Thomas, esposti per la prima volta, riflettono un glamour più rilassato. La mostra evidenzia anche l’uso strategico della moda nelle visite diplomatiche. È il caso, per esempio, dell’abito bianco di Hartnell per un banchetto di Stato a Karachi nel 1961, con una piega verde smeraldo che richiama i colori del Pakistan.
Lo stile informale
Negli ultimi anni, Elisabetta II è diventata iconica anche per il suo stile quotidiano. Giacche da equitazione, gonne tartan e foulard di seta, molti dei quali esposti per la prima volta, mostrano un’eleganza pratica che continua a ispirare i designer. Questi capi, simbolo di una regalità accessibile, si affiancano agli abiti couture, completando il ritratto di una sovrana che ha saputo bilanciare tradizione e modernità.
L’esposizione, parte della Royal Collection, è accompagnata da un libro, Queen Elizabeth II: Fashion and Style, scritto dalla curatrice con contributi di esperti e designer, che approfondisce l’archivio di moda della regina e il suo ruolo nel promuovere l’industria britannica.
Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Queen Elizabeth II, Baron, 1956