Dal 12 luglio al 17 agosto, una mostra e una serie di interventi artistici animano il borgo abruzzese di Pereto per la nona edizione della rassegna ‘Straperetana’.
Dal 12 luglio al 17 agosto 2025, Straperetana torna per la nona edizione, trasformando il borgo millenario di Pereto, noto come “La porta d’Abruzzo”, in un palcoscenico di arte pubblica. Fondata da Paola Capata e Delfo Durante dal 2017, la rassegna unisce arte contemporanea e memoria storica, coinvolgendo oltre 150 artisti internazionali – da Tomaso Binga a Maria Lai – e accogliendo più di 3000 visitatori.
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Quest’anno, poi, con la mostra Iperfamiglie, curata da Capata e Annalisa Inzana, il focus è su un concetto fluido e universale di famiglia, esplorato attraverso le opere di 15 artiste e artisti. Dopo aver accolto oltre 150 talenti internazionali – da Tomaso Binga a Maria Lai – e attirato più di 3000 visitatori nelle edizioni passate, Straperetana si radica sempre più come un evento imperdibile dell’estate abruzzese.
Iperfamiglie tra storia e innovazione
Il cuore di Iperfamiglie è diviso tra Palazzo Maccafani, arroccato all’ombra del castello romanico, e Palazzo Iannucci, nel cuore del centro storico, con interventi site-specific che si estendono alle stradine medievali. È proprio grazie a questo approccio che Pereto diventa una galleria a cielo aperto, arricchita da opere permanenti donate da artisti come Daniela D’Arielli e Agostino Iacurci nelle edizioni precedenti. Ogni anno, nuovi contributi si aggiungono a questo patrimonio collettivo, rafforzando il legame tra arte e comunità.

Palazzo Maccafani
A Palazzo Maccafani, Gaia Alari (Bergamo, 1988) presenta una video-animazione per la cisterna, un viaggio visivo che celebra la ciclicità della natura e dell’immaginazione, con figure che nascono, crescono e si riproducono. Inoltre, Ketty La Rocca (1938-1976), con un’opera della serie Riduzioni, offre un’interpretazione inquietante dell’infanzia, mentre Stefano Arienti (Asola, 1961) rende omaggio all’amore omosessuale con delicati ritratti di uomini nudi su mylar.
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Il percorso prosegue con Marzia Migliora (Alessandria, 1972) e il suo Canto Libero (2019), che esplora con poesia tagliente la violenza nelle relazioni affettive, creando un contrasto emotivo potente. Tomaso De Luca (Verona, 1988) propone quattro sculture che riflettono sugli spazi abitati – architettonici, sociali ed emotivi – in dialogo con i ritratti ottocenteschi di Vedovamazzei (Simeone Crispino e Stella Scala), un incontro che fonde epoche e sensibilità.
Palazzo Iannucci
Si continua, quindi, verso Palazzo Iannucci, dove Alberto Podio (Torino, 1973) espone due fotografie subacquee di banchi di pesce a Marettimo e Argentario, catturando la bellezza sottomarina con un’estetica contemplativa. Claudia Ferri (Pescara, 1980) presenta, invece, due grandi stampe su tela con gruppi di ragazzine dallo sguardo serio, indagando i delicati equilibri della crescita. Alessandra Di Mizio (2001) e Sabrina Iezzi (Chieti, 1971), entrambe dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, esplorano memoria e corpo con opere intime e personali.
In mostra anche Diana Anselmo (Palermo, 1997), con L’arte-rabbia Sorda è sempre politica (2024) che usa il linguaggio dei segni per sfidare il concetto di immagine muta, aggiungendo una dimensione politica e sensoriale. Odonchimeg Davaadorj (Mongolia, 1990) trasforma storie familiari in acquerelli fantastici, mentre Ferri aggiunge un altro ritratto sull’adolescenza. E ancora, Antonio Leone (Caserta, 1999) offre una quadreria di ritratti animali surreali e fiabeschi, mentre MP5 presenta sagome in bianco e nero che annullano le diversità. Chiude Giovanni Ozzola (Firenze, 1982) con un’installazione site-specific, un omaggio personale alla sua “famiglia di opere”.
![Giovanni Ozzola Temporary structures [20], 2025 Archivio Fuji Crystal lucido, metacrilato 6 mm, lucido, Dibond 3 mm, sistema di fissaggio con gancio (hook), fortemente arrotondato Framed: 10 x 15 x 1 cm Courtesy l’artista](https://www.revenews.it/app/uploads/2025/06/05_STRAPERETANA2025_Giovanni_Ozzola-1.jpg)
Iperfamiglie ridefinisce la famiglia come valore dinamico, adattabile ai mutamenti sociali, culturali e personali. La parola diventa un ponte tra il privato e l’universale, spaziando dalla natura ai gender studies, dai processi creativi alle dinamiche matematiche. In un’epoca incerta, la mostra riflette sull’identità e le relazioni, proponendo una visione inclusiva che trascende i legami di sangue.
L’impatto artistico e culturale di Straperetana
Dal 2017, Straperetana ha costruito un dialogo tra arte e territorio, coinvolgendo artisti di calibro internazionale e lasciando un’eredità visibile nelle strade di Pereto. La nona edizione consolida questa missione, attirando visitatori da tutta Italia. Raggiungibile da Avezzano in circa 30 minuti, il borgo offre un’esperienza estiva unica, con un calendario che include eventi collaterali e aperture serali. In questo senso, l’impatto culturale della rassegna va oltre l’estetica: il progetto rigenera Pereto, valorizzandone il patrimonio storico con interventi contemporanei.
Le opere site-specific, integrate nell’architettura medievale, creano un dialogo continuo tra passato e futuro. E la comunità locale partecipa attivamente, vedendo l’arte come strumento di identità e sviluppo. Con Iperfamiglie, poi, la rassegna è un invito a riflettere sul potere dell’arte di trasformare i luoghi. Dal 12 luglio al 17 agosto, il percorso è aperto dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, con aperture straordinarie durante gli eventi.
Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Alberto Podio Sardine Argentario 2023 Fotografia Digitale B/N Courtesy l’artista