Wangechi Mutu trasforma la Galleria Borghese con sculture, suoni e video: prima mostra di una donna vivente al museo. Un viaggio tra memoria e metamorfosi.

La Galleria Borghese apre le porte alla sua prima mostra di una donna vivente: Poemi della terra nera, progetto site-specific dell’artista keniota-americana Wangechi Mutu. Curato da Cloé Perrone, dal 10 giugno al 14 settembre 2025, il progetto è più in realtà un intervento site-specific che si sviluppa nelle sale interne del museo, sulla facciata e nei Giardini Segreti.

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Tra poesia e mitologie, la terra nera appare infatti in molteplici geografie, inclusi i Giardini Segreti della Galleria Borghese. Da questa terra, le sculture sembrano emergere, come modellate da una forza primordiale, dando vita a storie, miti, ricordi e poesie. Un viaggio inedito per la Galleria Borghese, che viene stravolta dalle opere di Wangechi Mutu: diventa organismo vivo, in continua trasformazione, plasmato dalla perdita, dall’adattamento e dalla riconfigurazione.

Galleria Borghese. Wangechi Mutu. Poemi della terra neraOlder Sisters

Wangechi Mutu alla Galleria Borghese: le due sezioni della mostra Poemi della terra nera

La mostra si articola in due sezioni complementari. All’interno del museo, Mutu fa sì che le sue sculture non celino mai la collezione Borghese, ma le si aggiungano. Opere come Ndege, Suspended Playtime, First Weeping Head e Second Weeping Head sfidano la logica gravitazionale, pendendo delicatamente dai soffitti.

I materiali – bronzo, legno, piume, terra, carta, acqua e cera – sono cruciali per l’etica della mostra. Il bronzo in particolare, si spoglia del suo significato più tradizionale per diventare veicolo di memoria ancestrale. Inserendo sostanze organiche, fluide, mutevoli in un contesto tradizionalmente dominato dal marmo, dallo stucco e dalle superfici dorate, l’artista ribadisce la poetica della trasformazione, anticipando così un tema che sarà centrale nel programma espositivo del museo del 2026: le metamorfosi.

All’esterno, sulla facciata del museo e nei Giardini Segreti si dispiegano: The Seated I e The Seated IV, due moderne cariatidi realizzate per la facciata del Metropolitan Museum di New York nel 2019 nell’ambito della Facade Commission e che testimoniano un importante momento di confronto dell’artista con un’istituzione pubblica. Nyoka, Heads in a Basket, Musa e Water Woman reinterpretano i vasi archetipici come spazi di trasformazione. Con The End of eating Everything, Mutu espande il proprio linguaggio artistico attraverso il video.

Il suono come scultura e memoria
In Poemi della terra nera, anche il suono diventa linguaggio scultoreo. Wangechi Mutu costruisce un paesaggio sonoro che accompagna e amplifica l’esperienza visiva. Dal ritmo sospeso di Poems for my great Grandmother I al testo di Grains of War — ispirato a War di Bob Marley e al discorso all’ONU di Haile Selassie nel 1963 — il suono guida i visitatori in un viaggio tra memoria coloniale, lotta e poesia. La musica e la parola diventano materia viva nel percorso espositivo.

All’American Academy in Rome Shavasana I

«Alzando o abbassando lo sguardo si incontrano le sculture e le istallazioni di Mutu, che non interrompono la visuale sulla collezione permanente, ma arricchiscono l’esperienza del visitatore rimandando al tentativo di un rapporto con la storia del luogo. – dice Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese – Ci invitano ad andare alla ricerca di spiriti, fantasmi, trasformazione e poesia, a non fermarci al visibile e neanche al nostro orizzonte e alla sua consueta bellezza».

La mostra prosegue all’American Academy in Rome, dove è esposta Shavasana I. La figura in bronzo, sdraiata e coperta da una stuoia di paglia intrecciata, è intitolata alla posa yoga shavasana (posa del cadavere) e si ispira a un reale fatto di cronaca. La collocazione, nell’atrio dell’Accademia, alla presenza di iscrizioni funerarie romane, fa da cassa di risonanza al concetto di morte, abbandono e dignità del vivere.

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La mostra è resa possibile grazie al sostegno di FENDI, sponsor ufficiale dell’esposizione. Il programma di incontri che accompagna l’esposizione, dal titolo Esistere come donna, è organizzato da Electa con Fondazione Fondamenta e affronta i temi della mostra attraverso dialoghi e lezioni con partner istituzionali.

La mostra di Wangechi Mutu alla Galleria Borghese è visitabile fino al 14 settembre 2025. Un’occasione unica per scoprire il mondo poetico e visionario di una delle artiste più influenti del panorama contemporaneo.

Info:
Piazzale Scipione Borghese, Roma
Sito: galleriaborghese.it

Biglietti:
Intero €15
Ridotto 18-25 anni €2
Prenotazione obbligatoria, per tutte le tipologie di biglietto

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