Il bambino che mima la pistola sulla statua di Garibaldi a Bergamo: il significato di ‘One’, opera di Maurizio Cattelan per la mostra ‘Seasons’.

Nel centro di Bergamo Bassa – sulle spalle della statua di Giuseppe Garibaldi nella Rotonda dei Mille – un bambino svetta mimando una pistola con le dita: è One, la nuova opera di Maurizio Cattelan già diventata virale.

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L’installazione fa parte della mostra Seasons, aperta dal 7 giugno al 26 ottobre 2025, che trasforma Bergamo in un percorso visivo dedicato alla ciclicità della vita e della storia. L’esposizione rientra nel quarto ciclo de Il Biennale delle Orobie – Pensare come una montagna, ideato dalla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, e coinvolge le comunità del territorio con opere di artisti internazionali.

Dettaglio del bambino che mima la pistola nell’opera One di Maurizio Cattelan, installata nella Rotonda dei Mille (Ph. Lorenzo Palmieri)

One: il bambino di Cattelan a Bergamo e il senso della provocazione

One, l’opera che campeggia nella Rotonda dei Mille, è già al centro del dibattito. Un bambino, apparentemente innocente, gioca a mimare una pistola sulle spalle della statua di Garibaldi: un gesto ambiguo, che oscilla tra gioco, ribellione e riflessione storica.

Bambino Maurizio Cattelan a Bergamo: One
La Rotonda dei Mille a Bergamo con l’opera One di Maurizio Cattelan: il bambino svetta sulla statua di Garibaldi

Il contrasto tra la figura infantile e il simbolo del Risorgimento sollecita domande profonde: quale rapporto lega oggi le nuove generazioni alla memoria storica? Il bambino rappresenta forse il peso che la storia continua ad esercitare, o la capacità di rileggerla con sguardo nuovo? Come si legge nella nota stampa, «in equilibrio tra leggerezza e tensione, One apre a una doppia prospettiva: pubblica e personale. Da un lato, stimola un confronto con il passato nazionale; dall’altro, racconta la relazione tra generazioni».

E chi è questo One, nel titolo? Potrebbe essere un nipote che gioca sulle spalle del nonno, un piccolo vandalo o un ribelle. Una figura che interroga l’idea stessa di unità, e che spinge a riflettere su quali valori oggi dovrebbero tenerla insieme. In questo senso, l’opera è al tempo stesso monumento e contro-monumento: un invito a non cancellare il passato, ma a rileggerlo criticamente.

Le altre opere di Cattelan in mostra a Bergamo

Il percorso espositivo di Seasons si sviluppa tra Bergamo Alta e Bassa, con cinque opere che dialogano con la città.

Bones (2025)

All’Ex Oratorio di San Lupo, Bones raffigura un’aquila in marmo a terra, con le ali spiegate. L’opera rielabora una scultura originariamente legata alla propaganda fascista (di Giannino Castiglioni, commissionata dalla Dalmine nel 1939), restituendole oggi un senso di vulnerabilità e di libertà sottratta alle ideologie.

Bones (2025) di Maurizio Cattelan, in mostra all’Ex Oratorio di San Lupo per Seasons (Ph. Lorenzo Palmieri)

Empire (2025)

Alla GAMeC è esposta Empire, una bottiglia che racchiude un mattone di terracotta con la scritta EMPIRE. Simbolo di un potere imprigionato e incapace di compiersi, l’opera riflette sull’ambizione frustrata e sulla fragilità della comunicazione in un mondo complesso.

Empire (2025), il mattone imprigionato nella bottiglia di Maurizio Cattelan, esposto alla GAMeC (Ph. Lorenzo Palmieri)

No (2021)

Sempre alla GAMeC, No reinterpreta la celebre scultura Him (2001), in cui Hitler è raffigurato come un bambino inginocchiato. Oggi il volto è coperto da un sacchetto, in un gesto che richiama la censura ma apre anche nuovi interrogativi sul rapporto tra immagine, memoria e colpa.

No (2021), la figura velata ispirata a Him di Cattelan, esposta alla GAMeC (Ph. Lorenzo Palmieri)

November (2023)

Nella Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione, November ritrae un senzatetto sdraiato su una panchina. La scultura, in marmo statuario, riflette sul tema della marginalità e della vulnerabilità, e mette in discussione i confini tra ciò che la società accoglie e ciò che esclude.

November (2023), il senzatetto scolpito in marmo da Maurizio Cattelan, in mostra a Palazzo della Ragione (Ph. Lorenzo Palmieri)

Un dialogo con la città

Completa l’esposizione una campagna visiva che coinvolge anche il Kilometro Rosso, con interventi site-specific pensati per i portali dell’iconico muro progettato da Jean Nouvel.

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Seasons è così un viaggio che attraversa passato e presente, monumento e contro-monumento, ideologia e fragilità. In questo contesto, il bambino che svetta sulle spalle di Garibaldi diventa il simbolo più potente di un’arte capace di interrogare la storia e, forse, anche noi stessi.

Tutte le immagini: courtesy GAMeC / Biennale delle Orobie

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