Palazzo Madama a Torino propone un viaggio nella collezione di manoscritti miniati che rivela piccoli capolavori dell’arte dell’illustrazione.

Fino al prossimo 8 settembre, Palazzo Madama a Torino ospita Van Eyck e le Miniature Rivelate, mostra curata da Simonetta Castronovo che porta alla luce la straordinaria collezione di manoscritti e miniature ritagliate del Museo Civico d’Arte Antica. L’esposizione, allestita nella suggestiva Corte Medievale, presenta 50 capolavori, tra cui 20 codici miniati, 10 incunaboli e 80 frammenti databili tra il XIII e il XVI secolo, raramente esposti per la loro fragilità. Realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, la mostra valorizza un patrimonio poco conosciuto attraverso un approccio che unisce arte, storia e scienza.

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Il progetto, avviato nel 2021 con i Dipartimenti di Chimica e di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università di Torino e del Piemonte Orientale, ha incluso una schedatura sistematica, una campagna fotografica e analisi scientifiche (FORS e XRF) su pigmenti, dorature e supporti. L’esposizione si articola in sei sezioni cronologiche, accompagnate da grafiche che contestualizzano le opere, illustrando tecniche di realizzazione, circolazione dei libri e il ruolo delle biblioteche nel Medioevo e nel Rinascimento.

Capolavori in mostra: dal Codice delle Catene a Jan van Eyck

La mostra si apre con il Duecento e Trecento, presentando il Codice delle Catene (1360), un manoscritto simbolo della Torino medievale che raccoglie i primi statuti cittadini. Accanto a questo volume, spicca  la Bibbia del 1280, capolavoro bolognese, e gli statuti di corporazioni come la Matricola degli Orefici. La sezione sul Gotico internazionale e lombardo include frammenti di Libri d’Ore e Antifonari legati alla corte dei Visconti, come il Giovanni Battista di un seguace di Michelino da Besozzo.

457/M Libro d’Ore, Antoine Vérard (Parigi), 1507, mm 166 x 105
457/M Libro d’Ore, Antoine Vérard (Parigi), 1507, mm 166 x 105

Ma il vero cuore dell’esposizione è dedicato al XV secolo nelle Fiandre e in Francia, con il celebreTrès Belles Heures de Notre Dame di Jean de Berry, noto come Heures de Turin-Milan, miniato da Jan van Eyck, un’opera di inestimabile valore esposta per la prima volta dal 2019. Accanto, il Messale Buschetti, il Libro d’Ore di Simon Marmion e quello di Antoine de Lonhy testimoniano l’influenza fiamminga in Piemonte.

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Il Rinascimento, infine, è rappresentato dal Messale del cardinale Domenico della Rovere di Francesco Marmitta, mentre gli incunaboli miniati includono il raro Libro d’Ore di Antoine Vérard (1481-1486). Chiude il Libro di Lettere Astrologiche (1550), un manuale di calligrafia per Emanuele Filiberto di Savoia, con iniziali di ispirazione medievale.

Conferenze ed eventi in programma

Per approfondire i temi della mostra, Palazzo Madama e l’Università di Torino alcune conferenze gratuite, aperte fino a esaurimento posti. Dopo quella dedicata alle Heures de Turin-Milano e alla pittura fiamminga, l’appuntamento è per il 4 giugno con Giovanna Saroni analizzerà i Libri d’Ore come strumenti di devozione privata. Infine, il 30 giugno, Giovanni Carlo Federico Villa presenterà il contributo di Francesco Marmitta al Rinascimento padano.

Queste iniziative sottolineano l’importanza della miniatura come ponte tra Medioevo e Rinascimento, evidenziando il ruolo di artisti come van Eyck e Marmitta. La mostra è inclusa nel biglietto di Palazzo Madama (intero €10, ridotto €8, gratuito con Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card) ed è visitabile dal lunedì e dal mercoledì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00.

Immagini da Ufficio Stampa

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