Il MAO di Torino ospita ‘Adapted Sceneries’, paesaggi coreani e opere del Movimento del 18 maggio per Cultural City Gwangju 2025.
Al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino è in corso, dallo scorso 17 maggio, la mostra Adapted Sceneries in collaborazione con il Gwangju Museum of Art. L’esposizione celebra la pittura di paesaggio coreana (sansuhwa) e le opere ispirate al Movimento di Democratizzazione del 18 maggio, ed è inserita nel progetto Cultural City Gwangju 2025 secondo l’accordo Torino-Gwangju del 2024.
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Il titolo Adapted Sceneries riflette bene il cuore del progetto. I paesaggi geografici e storici di Gwangju vengono infatti fruiti in un contesto diverso, quello di Torino, città che, come Gwangju, vive di cultura. La mostra crea, dunque, un ponte tra le due realtà, esplorando l’interazione fra tradizione e trasformazione.

Allestita al secondo piano e nel t-space del MAO, Adapted Sceneries porta in Italia la Namjonghwa, scuola di pittura del Sudche incarna a pieno la sensibilità estetica coreana. Secondo questo approccio, in particolare, i paesaggi non ritraggono solo la bellezza della natura, ma incarnano lo scorrere del tempo. Così, opere di maestri come Heo Ryeon, Heo Baekryeon e Heo Hangmyeon dialogano con reinterpretazioni moderne di Lee Sunbok, Heo Dalyong e Hong Sungmin. Fondendo inchiostro e colore per evocare ricordi personali e armonie concettuali.
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La mostra dedica un focus al Movimento di Democratizzazione del 18 maggio, un evento cruciale della storia coreana, poco noto in Europa. Grazie ai documenti di 5.18 Democracy Movement Archives e della The May 18 Foundation, materiali storici e opere d’arte raccontano la lotta per la democrazia a Gwangju. Un invito a riflettere sull’impatto della storia sull’espressione artistica.

L’accesso alla mostra è incluso nel biglietto delle collezioni.
Immagini da Ufficio Stampa