Fino al 15 giugno 2025, la Collezione L.F. di Luigi Ferro torna in mostra con capolavori del Novecento e auto d’epoca.

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Inaugurata lo scorso 8 marzo, è visitabile fino al 15 giugno al Mart di Rovereto la mostra Storia di L.F. Visioni di un collezionista curata da Denis Isaia per il ventennale della scomparsa di Luigi Ferro. In deposito al museo dal 2006, la Collezione L.F., definita “un tesoro” nella sua ultima esposizione completa, torna quindi visibile al pubblico facendosi apprezzare in tutta la sua ricchezza.

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Con circa 50 opere, la mostra ripercorre il gusto di Ferro, collezionista selettivo che, con la moglie Carla Riboni, ha creato una raccolta di capolavori del Novecento italiano. Da Umberto Boccioni (Nudo di spalle) a Giorgio de Chirico (con otto opere, tra cui una Piazza d’Italia) da Giorgio Morandi (Autoritratto) a Mario Sironi (Povero pescatore), fino a Lucio Fontana (Concetto spaziale, 1960). La collezione include nomi come Savinio, Campigli, Casorati, Carrà, Marino Marini, de Pisis, Balla, un disegno di Klimt e un acquarello di Kandinskij.

Veduta della mostra_Storia di L.F._Visioni di un collezionista_Ph Mart Rovereto, 2025
Veduta della mostra_Storia di L.F._Visioni di un collezionista_Ph Mart Rovereto, 2025

Curata da Denis Isaia, Storia di L.F. esplora la vita di Ferro, nato in un contesto umile nei sobborghi veronesi e diventato un imprenditore di successo. La mostra mette in scena, di fatto, i nuclei emotivi della sua esistenza: l’infanzia rurale, l’influenza delle donne, soprattutto Carla Riboni, la scoperta della modernità e la passione per de Chirico. Ferro sceglieva “quadri che mi rappresentano”, riflettendo il “grande racconto della vita” attraverso l’arte.

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Una visione si estende al design, con due auto d’epoca in mostra: una Lancia Aurelia B24 S (1955) e una Ferrari 275 GTB (1966), quest’ultima appartenuta a Clint Eastwood, che evocano il suo amore per lo stile.

Un dialogo con il Mart

Come si accennava, dal 2006, la Collezione L.F. è parte integrante del Mart, esposta in mostre, pubblicazioni e su Google Art & Culture. Nel 2007, l’arrivo della raccolta ha coinciso con Mito Macchina, una mostra iconica sul design automobilistico. Oggi, le auto di Ferro si inseriscono nelle sale, creando un ponte tra arte e modernità. Le opere, spesso protagoniste di libri e riviste, testimoniano l’eredità di un collezionista che ha riconosciuto la qualità e la rarità dell’arte italiana del XX secolo.

Veduta della mostra Storia di L.F. Visioni di un collezionista, Ph Mart Rovereto, 2025

Ad accompagnare l’allestimento, un catalogo con testi di Camilla Ferro, figlia di Luigi, Massimo Di Carlo, gallerista amico, Vittorio Sgarbi, Presidente del Mart, e Denis Isaia. Le schede delle opere, curate da Gabriele Salvaterra, offrono un’analisi approfondita, arricchendo il racconto di un uomo conquistato dall’arte.

Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Giorgio de Chirico, Piazza d’Italia con torre rosa, (1934), Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, deposito Collezione L.F.

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