Presso l’Istituto Culturale Coreano di Roma sono esposte le opere di Wooh Nayoung, che veste i personaggi delle nostre fiabe con l’hanbok.

Dal 26 febbraio al 2 maggio 2025, l’Istituto Culturale Coreano (in via Nomentana 12, Roma) ospita la mostra Fiabe Occidentali in Hanbok dell’illustratrice Wooh Nayoung. Il tratto distintivo dell’artista è proprio quello di vestire i protagonisti delle nostre fiabe con l’abito tradizionale coreano, anche se – più nel dettaglio – la loro rappresentazione va al di là dell’hanbok: le principesse Disney vengono infatti collocate in un contesto tipicamente coreano, pur apparendo sempre e assolutamente riconoscibili.
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Ispirata dalla pittura tradizionale coreana (in cui si è formata), Wooh Nayoung – nota anche come Obsidian – crea digitalmente le sue opere con la tavoletta grafica: all’Istituto troverete dunque esposte delle vere e proprie stampe che appaiono però come dipinti della tradizione. Anche in questo aspetto, dunque, si può notare l’estetica di Wooh Nayoung, che fonde antico e contemporaneo, oltre che Oriente ed Occidente. Un’estetica fortemente influenzata dal lavoro come Art Director per un’azienda di videogiochi e dalla volontà di unire riferimenti – solo apparentemente – distanti.
Fiabe Occidentali in Hanbok, la mostra di Wooh Nayoung
Per comprendere al meglio questo connubio di suggestioni, basta soffermarsi a guardare Alice nel paese delle meraviglie del 2011, un’opera particolarmente significativa per Wooh Nayoung. Non solo è infatti la prima mai realizzata della serie, ma è anche quella che l’illustratrice ha impiegato più tempo a concludere (circa sei mesi). All’epoca l’artista lavorava infatti ancora come Art Director, un impegno che l’ha aiutata a comprendere come anche gli elementi circostanti in un’illustrazione siano importanti.
E così, nella stampa Alice nel paese delle meraviglie, sia Alice che il Bianconiglio – rappresentati durante l’iconica caduta – sono circondati da mobili di case tradizionali coreane e, al posto delle carte da gioco, troviamo le pedine del domino. L’hanbok di Alice è però assolutamente azzurro, proprio per ricordarci il cartone animato della Disney. Alice la ritroviamo anche nell’opera Il tè del Cappellaio Matto, in cui il Cappellaio sfoggia sul capo una pila di cappelli, ognuno relativo a un diverso rango sociale, dai nobili ai contadini coreani.

Wooh Nayoung reinterpreta Romolo e Remo
E se la Regina di Cuori indossa hanbok e pettinatura tipici delle sovrane del periodo Joseon, Biancaneve opta per l’hanbok delle Principesse. Nulla è lasciato al caso e, anche per questo, nel 2019 Wooh Nayoung ha ricevuto un riconoscimento ufficiale dal Ministero della Cultura, Sport e Turismo della Corea del Sud per il suo contributo alla diffusione dell’hanbok (complice anche il suo libro del 2018 Storia dell’hanbok illustrata da Heukyo-seok, tradotto anche in cinese e giapponese).
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Negli anni, l’arte di Wooh Nayoung si è del resto non solo evoluta, ma ha preso confidenza espandendo anche la propria area di esplorazione. Pollicina, ad esempio, è rappresentata in un morando del 2017 e in un chaekgado del 2018. Ancora più particolare è tuttavia l’opera che Wooh Nayoung ha realizzato appositamente per questa esposizione: Romolo e Remo. L’illustratrice – indagando su questa leggenda tutta nostrana – ha compreso quanto fosse importante per italiani e romani, conferendole un senso di serietà: c’è più storia, meno colori e l’unico elemento decorativo sono dei fichi, un rimando all’iconografia occidentale. Romolo e Remo sono bambini italo-coreani – a rappresentare l’unione tra le due culture – e indossano l’hanbok del primo compleanno.

La collaborazione con Marvel e Disney
È un’opera contestualizzata, ma che in parte ci rivela anche lo stile verso cui Wooh Nayoung si sta maggiormente indirizzando in questo periodo della sua espressione artistica. E che si distacca anche dalla sua vasta produzione per la Disney, con cui l’artista ha ufficialmente iniziato a collaborare dopo essere stata notata per l’opera relativa a La Bella e la Bestia. Se le fan art ufficiali dei personaggi Disney hanno riscosso successo sui social, nella mostra potete ammirare anche le copertine alternative realizzate su commissione per Marvel Comics e le opere frutto della collaborazione con il videogioco Marvel Snap.
All’Istituto Coreano troverete infine anche Mickey Jangsaengdo, opera già esposta in occasione della mostra Mickey in the Palace: Art Beyond Boundaries. Ispirata al sipjiangsaengdo – dipinto di corte tradizionale coreana – ritrae Mickey Mouse in viaggio verso la Corea del Sud, mentre si scatta un selfie con i suoi amici. Nel disegno, c’è anche una scena del corto Steambot Willie, immortalato su un byungpung, un paravento tradizionale a sei pannelli. L’unione tra mondi differenti e spazi distanti, in fondo, è possibile.
La mostra è gratuita. Per info qui.
