Il Museo Poldi Pezzoli di Milano propone una nuova installazione dell’artista torinese Elisa Sighicelli che unisce fotografia e vetro antico.
Dal 21 febbraio al 20 maggio 2025, il Museo Poldi Pezzoli di Milano presenta la mostra Elisa Sighicelli. Vitroepifanie, un progetto espositivo che rilegge la collezione di vetri antichi del museo attraverso l’obiettivo fotografico dell’artista torinese. Concepita, infatti, come un’installazione site-specific per la Stanza del Collezionista, l’esposizione trasforma il vetro in un soggetto onirico e trasfigurato, grazie a una ricerca visiva che esplora la luce, la trasparenza e la liquidità di questi oggetti.
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Elisa Sighicelli è da tempo impegnata in un dialogo con le collezioni museali. Per questo nuovo progetto, ha scelto di confrontarsi con la raccolta di vetri di Murano del Poldi Pezzoli che documenta la produzione veneziana dal XV al XIX secolo. In particolare, l’artista si è concentrata sulla sezione barocca e su pezzi dall’anima ludica, come i Trick Glasses. Si tratta di bicchieri ingegnosi ideati per giochi conviviali, che sfidavano il bevitore con meccanismi di riempimento e consumo sorprendenti.


Questi oggetti, simbolo di un’arte raffinata e al tempo stesso giocosa, vengono reinterpretati dall’artista attraverso fotografie e manipolazioni dell’immagine. Trasformandoli in presenze fluide e biomorfe, che sembrano esistere in uno spazio sospeso tra realtà e sogno. “Sono stata molto colpita dalla reinterpretazione che Elisa Sighicelli ha fatto dei nostri vetri antichi”, ha dichiarato Alessandra Quarto, direttore del Museo.
“Un modo per farli rivivere e per mettere in luce la loro caratteristica di oggetti ingannevoli. Così come il carattere ludico che li rendeva capolavori di tecnica. – ha proseguito – L’artista, mette in atto una metamorfosi simile a quella dei maestri vetrai e ci restituisce una visione totalmente nuova di questi preziosissimi e divertenti oggetti”.
Vitroepifanie: il vetro come apparizione
Attraverso cambiamenti di scala, inversioni tra positivo e negativo e giochi di sfocature, Sighicelli scompone e reinventa la percezione del vetro. Le sue immagini sembrano, così, dissolvere i contorni degli oggetti, restituendo una dimensione quasi astratta e visionaria. Come scrive Sébastien Delot, direttore della collezione del Museo Picasso di Parigi, nella brochure della mostra:
“il suo metodo è semplice: lasciare spazio alla curiosità. Sceglie di dare voce ad aspetti invisibili di questa collezione. Per lei, ogni progetto è un’opportunità per pensare in modo diverso, per mettere in discussione il medium fotografico. Ha bisogno di trovare il suo soggetto. Ciascuna delle opere prodotte diventa una finzione fotografica”.
In questa prospettiva, il vetro diventa vitroepifania, un’apparizione mutevole che evoca forme organiche primordiali, simili a creature monocellulari osservate al microscopio. Con i suoi lavori, dunque, Sighicelli invita il pubblico a una esperienza fenomenologica che ridefinisce i confini della percezione.
L’artista ha già realizzato progetti site-specific per prestigiosi musei italiani. Tra questi, Palazzo Madama a Torino, il Museo Pignatelli a Napoli, il Castello di Rivoli e la GAM di Milano.
Immagini da Ufficio Stampa