AOCF58 – Galleria BRUNO LISI a Roma ospita, fino al 20 dicembre, la nuova mostra di Ron Laboray, una riflessione visiva e sonora sulla cultura popolare e i suoi simboli universali.

È in corso presso AOCF58 – Galleria BRUNO LISI la mostra di Ron Laboray Pretty Power. Un’esposizione che apre a una dimensione artistica dove bellezza e potere si fondono attraverso grandi disegni stratificati e un’esclusiva serie di video animati. Nel complesso, il progetto segna un’evoluzione nella pratica dell’artista americano, noto per il suo approccio multidisciplinare e il linguaggio polifonico che abbraccia pittura, video, scultura e performance.

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Il cuore dell’esposizione è rappresentato da tre grandi disegni su tela di plastica trasparente, metafora della cultura popolare come superficie fluida e indelebile. Ecco, allora, Shirley Muldowney, prima campionessa americana di corse dragster, e i fiori nazionali dei Paesi del G12, simboli di pietre preziose. Al loro fianco, i riferimenti alle icone musicali Kurt Cobain e Syd Barrett che si intrecciano in composizioni che sovrappongono passato e presente. Tutti questi elementi sono resi attraverso una tecnica che combina pennarelli indelebili e campiture di colore astratto su una tela trasparente. Così da evocare una timeline visiva che trascende il tempo.

Pretty Power Ron Laboray_galleria bruno lisi
Pretty Power, Ron Laboray / Galleria Bruno Lisi

In parallelo, la mostra presenta una serie di video musicali creati dal collettivo Little Richard’s Almanac, fondato da Laboray e la sua compagna Niki Elliott. Questi lavori, realizzati in collaborazione con artisti come The Brian Jonestown Massacre e Federale, offrono un ulteriore livello narrativo, completando i rimandi musicali delle opere visive.

Uno sguardo critico sulla cultura di massa

La curatrice Camilla Boemio sottolinea come Laboray esplori temi universali come il potere femminile, la ribellione giovanile e la memoria collettiva “che si legano ad oggetti entrati nella memoria collettiva andando a tessere rimandi estetici alla cultura popolare”. Attraverso riferimenti a miti ed emozioni condivise, infatti, l’artista crea un mosaico estetico che riflette sull’identità culturale americana dagli Anni Sessanta al grunge degli Anni Novanta. “Questa mostra vede rivisitare i mezzi, le modalità di pensiero e la pratica di Laboray che sono stati presenti durante i suoi lunghi anni di carriera […]. Laboray esamina il più ampio panorama culturale e la cultura di massa come se stesse usando una radiografia psicologica, producendo opere altamente visive, molte delle quali ispirate alla pittura, alla musica e al mondo dell’intrattenimento e dello spettacolo americano.

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Un viaggio nella determinazione nel quale le rockstars Syd Barrett e Kurt Cobain si associano alla figura della prima pilota automobilistica donna: Shirley Muldowney conosciuta come ‘Cha Cha’”, prosegue Boemio. “Muldowney ha infranto le barriere di genere resistendo alla discriminazione, e a un incidente quasi mortale che a duecentocinquanta miglia orarie le ha frantumato le ossa. È un’indiscussa pioniera dell’azzardo, che ha utilizzato il suo talento per sradicare preconcetti sfidando la morte e se stessa, in un ‘valzer’ mediatico. Le immagini utilizzate alludono a una caleidoscopica intersezione estetica tra potere, scissione temporale e linguaggio, attraverso l’inclusione serrata di rimandi e contenuti latenti”.

L’artista

Con una carriera che abbraccia esposizioni nei principali musei internazionali, Laboray continua a ridefinire i confini dell’arte contemporanea. Artista concettuale multimediale statunitense, riconosciuto per la versatilità della sua pratica, ama esplorare temi come la globalizzazione, il tempo e le narrazioni collettive, combinando influenze scientifiche e digitali in una sintesi di astrazione e realismo.

Laboray ha esposto in numerose istituzioni e spazi espositivi di prestigio, tra cui il Vincent Price Art Museum, ilSuburban a Chicago, il Pulse a Miami. E nel 2023, il suo lavoro è stato protagonista presso Colla Super a Milano. A livello internazionale, Laboray ha condiviso la sua ricerca artistica in conferenze e mostre nei Paesi Bassi, in Italia, Irlanda, Giappone e Taiwan. Tra i suoi riconoscimenti più significativi, si annoverano un’installazione permanente presso l’Università Rennes 2 in Francia e una mostra all’Accademia Nazionale Ungherese delle Scienzea Budapest.

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Pretty Power, Ron Laboray / Galleria Bruno Lisi

Oltre alla sua attività espositiva, Ron Laboray svolge la professione di professore di pittura e disegno e direttore della School of Art and Design presso la Western Carolina University, dove continua a ispirare una nuova generazione di artisti con il suo approccio innovativo e interdisciplinare.

Informazioni e dettagli sulla mostra

Ron Laboray
Pretty Power
A cura di Camilla Boemio
AOCF58 – Galleria BRUNO LISI
via Flaminia 58 – Roma (metro A fermata Flaminio)

Fino al 20 dicembre 2024
Orario: dal martedì al venerdì 17,00 alle 19,30

Immagini da Ufficio Stampa

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