Auriea Harvey vince il VDA Award 2025: «Calore umano e precisione tecnologica»

Tenerezza antica, senza tempo, e visione futuristica si incontrano in mother/child, l’opera con cui Auriea Harvey si aggiudica il Var Digital Art Award 2025, premio dedicato alle ricerche artistiche che attraversano il digitale come linguaggio poetico e strumento di consapevolezza. L’opera – come ci racconta l’artista – si ispira alla Pietà di Michelangelo per raccontare quel legame universale che unisce madre e figlio.

Harvey modella uno spazio digitale tridimensionale che vive di scultura virtuale e stampa 3D, dove la forma è memoria e il movimento diventa respiro. «Il mio progetto è una scultura digitale presentata qui in forma virtuale. Può essere vista non solo come un’opera fisica, ma anche come un lavoro interattivo: basta scansionare un QR code per visualizzarla in realtà aumentata direttamente sul proprio dispositivo», spiega l’artista. L’opera, infatti, è esplorabile anche in modalità interattiva da qualsiasi device, invitando a riflettere sulla tensione tra reale e virtuale, tra distanza e prossimità.

Auriea Harvey, mother child (still 4, VDA2025), Courtesy dell’artista

Parlando dell’origine dell’opera,Auriea Harvey racconta: «mother/child è una scultura ispirata, in un certo senso, alla Pietà di Michelangelo, anche se la somiglianza è nata per puro caso. Tutto è iniziato quando ho visto mia nipote addormentata sul sedile posteriore di un’auto, con suo figlio tra le braccia. Li ho scannerizzati in 3D mentre dormivano e, guardando quella forma, ho subito riconosciuto l’immagine che sarebbe diventata questa scultura. Da lì ho modellato digitalmente la figura, poi l’ho stampata in 3D: così è nata mother/child».

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Pioniera della Net Art, Harvey trasforma la sua “argilla matematica” in una grammatica universale della connessione. E sull’uso della tecnologia nell’arte, l’artista riflette: «Molti pensano che arte e tecnologia siano mondi separati, ma per me sono in costante dialogo. Ho sempre utilizzato strumenti digitali per creare le mie opere».

«In questo caso – prosegue – mi interessava esprimere il legame tra una madre e un bambino molto giovane. E mi è sembrato naturale raccontarlo attraverso un medium altrettanto giovane: la scultura digitale. Usare un linguaggio contemporaneo per una relazione così antica mi è sembrato coerente e significativo, più che scolpirla nel marmo o in materiali tradizionali».

Auriea Harvey, VDA Award 2025 – photo Var Group ZING

Curiosa, poi, la scelta dei colori. «Quando ho realizzato la versione fisica, ho stampato la scultura in 3D con diversi colori, assemblandoli come un patchwork. Volevo che fosse un’espressione gioiosa e vitale, che trasmettesse la giovinezza della madre. Anche le fasce colorate che la avvolgono fanno parte dell’opera. Quando ho creato la versione digitale, ho voluto riprodurre l’effetto delle linee tipiche della stampa 3D e mantenere la vivacità dei colori, ma rendendola più preziosa. Per questo ho usato l’oro, per darle una solidità e un valore quasi superiore rispetto alla scultura fisica. Quando le espongo insieme, la versione digitale sembra persino più reale.»

La scelta della vincitrice è stata affidata a una giuria esterna formata da Marco Pittarello (Prompt Magazine) e Davide Silvioli (Università di Roma “Tor Vergata”), Con il contributo del curatore Davide Sarchioni, di Alessandro Tiezzi (Head of Var Digital Art by Var Group) e del pubblico di Z!NG, delineando un verdetto condiviso e coerente con la missione del premio.

Immagini VDA Award 2025 – photo Var Group ZING / Cometa