‘Tremori sotto la pelle’, l’arte come sismografia interiore: intervista con la curatrice Julia Rajacic

Narrazione artistica, sostenibilità, accessibilità. Sono questi i tre nodi attorno ai quali si costruisce Tremori sotto la pelle, la mostra di Anne-Cécile Surga ospitata dal 9 ottobre al 4 novembre 2025 al Palazzo delle Stelline, nelle sale dell’Institut Français Milano. Quindici opere per raccontare un percorso di riconciliazione con il corpo, la mente e la materia. Per un viaggio scultoreo che attraversa cinque anni di lavoro e si traduce in un dialogo continuo tra vulnerabilità e forza, silenzio e rinascita.

Teste di marmo che sembrano trattenere un grido, gabbie metalliche che imprigionano pensieri, rovi e roseti d’acciaio che custodiscono denti come pistilli. Tremori sotto la pelle è un itinerario sensoriale che attraversa la materia fino a farsi esperienza del sé. A cura di Julia Rajacic, la mostra nasce da una lunga ricerca che unisce introspezione e gesto. Per dare forma a un linguaggio plastico che diventa traccia emotiva.

«Tremori sotto la pelle parla di una transizione, di un cambiamento profondo in cui l’arte diventa una sismografia interiore» racconta Julia Rajacic, curatrice della mostra. «Anne-Cécile Surga affronta il momento in cui scopre in età adulta la propria neurodivergenza e lo traduce in forma, materia, spazio. È un cammino che dal buio conduce a una nuova consapevolezza».

Le tre serie esposte – Black Holes, Cage of Thoughts e Mauvaise graine – corrispondono ai diversi stadi di questa trasformazione. Le prime, scolpite nel marmo nero dei Pirenei, condensano la tensione di un linguaggio interrotto, l’emozione trattenuta in un frammento di viso. Nelle Cage of Thoughts, la pietra si intreccia al metallo, diventando gabbia e pensiero, mente e materia che cercano equilibrio.

Con Mauvaise graine, invece, la scultura si apre al mondo vegetale: rami e rovi d’acciaio fioriscono e feriscono insieme, rivelando una rinascita che passa attraverso la consapevolezza. «È il momento in cui l’artista cambia medium, abbandona il marmo e sceglie il metallo, lavorandolo con le mani. Come se la materia stessa si trasformasse insieme al corpo e alla mente», ci spiega quindi Rajacic. «Le sue sculture diventano un inno al tempo lungo, alla lentezza necessaria perché un pensiero maturi».

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Sostenibilità e responsabilità della materia

La dimensione etica del lavoro di Surga attraversa l’intero progetto. Tremori sotto la pelle, con la direzione artistica dell’agenzia eco-responsabile Jardino, nasce infatti da una logica di sostenibilità e rigenerazione. Le opere sono realizzate con blocchi e polveri di marmo recuperati, mentre l’allestimento riutilizza materiali provenienti da precedenti esposizioni come pannelli, cartone e casse in legno riciclato.

Tremori sotto la pelle, Anne Cecile Surga. A cura di Julia Rajacic, Palazzo Stelline 2025 / Foto di Daniele Cortese
Tremori sotto la pelle, Anne Cecile Surga. A cura di Julia Rajacic, Palazzo Stelline 2025 / Foto di Daniele Cortese

«La scelta della materia per Anne-Cécile è sempre simbolica e poetica insieme» spiega la curatrice. «Ogni tipo di marmo corrisponde a una fase della sua vita, a un frammento del suo paesaggio interiore. Anche la decisione di recuperare e rigenerare ciò che già esiste diventa una forma di rispetto, un modo di fare arte che si fonda su un’economia di senso oltre che di mezzi».

Accessibilità e inclusione: la mostra come spazio sensoriale

Nel cuore di Tremori sotto la pelle c’è anche un’attenzione concreta al tema dell’accessibilità. In linea con le tematiche affrontate dall’artista, la mostra si apre infatti a un pubblico neurodivergente, con fasce orarie dedicate ispirate alle ore calme francesi, in cui suoni e luci vengono modulati per favorire una fruizione sensoriale personalizzata.

«Ci siamo chiesti come rendere coerente la mostra con il suo stesso contenuto» racconta Rajacic. «L’artista racconta la scoperta del suo autismo come un momento di liberazione, e ci sembrava essenziale che anche lo spazio espositivo rispecchiasse questa sensibilità. La luce, i profumi, i suoni: tutto è pensato per offrire un’esperienza che non sia solo visiva, ma tattile, percettiva, viva».

Tremori sotto la pelle, Anne Cecile Surga. A cura di Julia Rajacic, Palazzo Stelline 2025 / Foto di Daniele Cortese

Il percorso, che si avvale della consulenza di psicologi, mediatori e associazioni legate all’autismo, trasforma così la visita in un’esperienza fenomenologica: un invito a entrare in relazione con l’opera attraverso i sensi, a lasciarsi attraversare da quella vibrazione che dà il titolo alla mostra.

Nel tempo lento dell’arte, Anne-Cécile Surga restituisce alla materia la sua umanità: un’arte che non separa, ma riconcilia. Che non cancella la differenza, ma la scolpisce fino a farne bellezza.

Foto allestimento di Daniele Cortese