Tommy Cash: «L’arte oggi deve fare rumore»

Dopo il successo di Espresso Macchiato, continua il viaggio di Tommy Cash nei meandri della cultura e della lingua italiana: il nuovo singolo Ok è girato interamente nel nostro paese ed è una sorta di abbecedario in cui le parole italiane si rincorrono tra ironia e provocazione. Il video – diretto da Analina Pasok – vanta la partecipazione delle nonne di Ostuni e dei Lionfield ed è stato girato tra Roma, Milano, Lodi e Bari. «Penso che in Italia ci siano melodie molto belle. – ci dice subito Tommy Cash quando gli chiediamo conto di questo amore per il Bel Paese – La musica italiana, in generale, vanta una storia bella e lunga, quindi mi diverto a giocarci».

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Visual artist e performer, il personaggio di Tommy Cash nel video di Ok diventa – del resto – Tommaso Contanti: balla sui «suoni» e si gode «una meravigliosa estetica». Ora, l’artista estone può del resto servirsi di nuovi autori italiani: «Ne sanno di più – ci racconta Tommy – sulla cultura e sulla storia italiana. Possono insegnarmi qualcosa e portarmi in posti dove non sono mai stato prima». «Il fatto – riflette poi il cantante e performer – è che gli artisti locali tendono a non voler fare le proprie cose. Capisci cosa intendo? Quando stavamo girando il video di Ok, avevamo due persone italiane nel team e ci hanno detto Questa è la cosa più italiana che abbiamo mai girato. A volte qualcun altro deve venire a mostrarti le tue bellezze, perché le persone tendono a voler essere come qualcun altro e dimenticano ciò che le circonda».

Tommy Cash, l’Italia e l’arte come provocazione

Altro fatto stupefacente per Tommy Cash è l’affetto che l’intera penisola gli sta dimostrando. «Sapevo – dice – che ci sarebbero stati dei fan e che la gente sarebbe venuta a fare foto, ma non sapevo quanti. È stato travolgente, ho sentito l’amore della gente. Mi sentivo come se fosse quasi una campagna presidenziale. Ho viaggiato tra le città italiane e, ovunque io fossi, girava la notizia e le persone facevano video. E poi, sapevo che l’Italia fosse bella e divertente, ma non sapevo che fosse bella ovunque. A volte è ancora più bella, se vai in una città più piccola. In altri luoghi d’Europa, la città più piccola è la più merdosa. Da voi è il contrario: più piccola è la città, più è carina».

In qualche modo, il nostro paese sembra anche aver addolcito l’arte di Tommy Cash. Lontani (ma non lontanissimi) sono i tempi in cui esponeva al Kumu Museum di Tallinn il proprio sperma. «Penso che l’arte provocatoria faccia muovere le persone, ma in questo momento penso di essere meno distruttivo. – ci confessa – Sono più rilassato, voglio provocare in un altro modo». Eppure, forse proprio oggi quella provocazione è più che mai necessaria. «Oggi – commenta – più sei distruttivo emotivamente, più le cose ci fanno muovere o ci fanno sentire qualcosa. Io lo faccio soprattutto per me, per me è importante guardare e sentire qualcosa. Forse è perché la mia soglia nel sentire le cose è così alta, che mi piace sentirmi come stordito dall’arte».

«Siamo in un momento – conclude – in cui abbiamo troppo e nascondiamo tanto. L’arte oggi deve fare rumore». Intanto, Tommy Cash si prepara ai live e promette che lo rivedremo presto: «Sono davvero un artista di scena. – chiosa – Sono perfetto per il palco. È il mio, è la mia cosa».