Stefano Mendeni tra arte e provocazione: «Mai solo intrattenimento estetico»

C’è un’enorme scultura a forma di scatola di Amazon nel borgo di Bienno, in occasione della Mostra Mercato 2025: è The empty Box – l’ultima opera di Stefano Mendeni – da lui definita «un luogo di culto». «Un tempio dove pregare, pregare affinché il nostro ordine arrivi in orario», spiega l’artista sui social. È la cifra dell’arte di Mendeni che, da sempre, si muove tra estetica e provocazione. «Spero – dice invece ai nostri microfoni – che sia un punto riflessivo sul mercato dell’arte e dell’artigianato. Ho voluto accendere un campanello d’allarme sul pericolo che corriamo. Spero sia provocatoria, non è solo intrattenimento estetico».

Originario proprio del borgo, Stefano ci racconta di essersi avvicinato «all’arte sin da bambino, grazie a un artista del paese che mi ha preso con sé». «Pian piano – prosegue – ho continuato ad evolvere. Ho fatto il liceo artistico e varie esperienze. Poi mi sono avvicinato di più alla scenografia e sono andato a Roma: lì ho avuto la possibilità di lavorare in ambienti stimolanti. Mi sto specializzando in effetti speciali». La bottega di Stefano Mendeni, in effetti, è un mix di colori fluo e strane forme che riflette formazione e vocazione.

«L’aspetto visivo – dice Stefano – è molto importante anche nelle installazioni. Mi piace l’aspetto scenografico e lo uso per decorare un concetto. Le sculture sono in legno, fatte a mano, ma contaminate da tecnologia e urban art. Mi piace sperimentare in tutto. Soprattutto ora, con le nuove tecnologie, bisogna stare al passo».

Grazie all’iniziativa Bienno Borgo degli Artisti 2.0, curata e diretta da Cinzia Bontempi, Stefano ha del resto visto il borgo trasformarsi dinanzi a sé. «È una bellissima novità. – commenta – Vedere artisti internazionali è difficile se non vivi in città, dove ci sono molte mostre. Per i giovani del posto è importante vedere arrivare gli artisti. Nasce fermento. Io ho visto evolvere l’associazione: è nata come una realtà di paese legata ad artisti locali e ora è diventata di respiro internazionale».

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Nel mentre, tra installazioni e riflessioni, Mendeni si dedica anche al cinema. «C’è un progetto molto sentito che sto portando avanti. – chiosa – Sto lavorando a un film di Lorenzo Pallotta che abbiamo iniziato a girare a maggio in Abruzzo. Ora concludiamo in Val Camonica usando gli spazi del borgo. È una bella avventura, stiamo cercando di oltrepassare i nostri limiti».